‘Non più copie, ma persone’, chirurgo estetico spiega inversione di tendenza

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(Adnkronos) – "Non più copie, ma persone: la rivoluzione silenziosa della chirurgia estetica" Lo afferma Roberto Valeriani, specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e docente presso l’università internazionale UniCamillus di Roma, e delegato regionale per il Lazio della Sicpre, la Società italiana di Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Negli ultimi vent’anni la chirurgia estetica ha trasformato non solo i corpi, ma anche l’immaginario collettivo. Nel 2005 dominavano le curve appariscenti, ispirate ai modelli patinati di Hollywood. Oggi, invece, la bellezza si muove su coordinate nuove: più armonia, più personalizzazione e un crescente desiderio di autenticità. Roberto Valeriani sarà tra i protagonisti al prossimo Congresso nazionale della Sicpre in programma a Napoli a fine ottobre.  "Il seno, un tempo simbolo di volumi esagerati, oggi in Italia viene richiesto con forme più proporzionate e naturali, capaci di valorizzare la figura senza stravolgerla. È un approccio che riflette la tradizione estetica del nostro Paese, da sempre legata all’armonia e al senso delle proporzioni. Nel resto del mondo, invece, i trend sono stati più variabili: dagli Stati Uniti, dove per anni hanno dominato le protesi mammarie di grandi dimensioni, fino all’America Latina, che ha spinto sul boom del 'Brazilian Butt Lift' (l'aumento del volume dei glutei). Oggi, però, anche a livello internazionale si sta piano ritornando a linee più equilibrate, mentre l’Italia continua a distinguersi per una ricerca di eleganza discreta e naturalezza", ricorda Valeriani.  Se all’inizio i più giovani vedevano nei social un palcoscenico dove emulare i propri 'idoli', rincorrendo corpi e volti fotocopia, oggi la tendenza si è ribaltata. "È passato di moda il 'voglio essere uguale a': al suo posto cresce il desiderio di migliorare se stessi senza snaturarsi, cercando un equilibrio che metta in risalto unicità e autenticità. La chirurgia estetica non è più vissuta come un biglietto per assomigliare a qualcuno, ma come uno strumento per non spersonalizzarsi, per sentirsi più vicini alla propria identità – spiega il chirurgo – l’Intelligenza artificiale, analizzando milioni di immagini e dati globali, conferma questa tendenza: la bellezza contemporanea non risponde più a un unico canone, ma a un mosaico di preferenze e stili. Il futuro? Un’estetica 'su misura', che racconta la persona prima ancora della sua forma. Non bisogna dimenticare i pazienti: la chirurgia estetica non è un accessorio, ma un atto medico che richiede competenza e rigore. Solo affidandosi a veri specialisti si può trasformare un desiderio estetico in un percorso sicuro e consapevole".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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