(Adnkronos) – “Laura ha festeggiato la vittoria che le ha permesso di fare il fine-vita a casa, accanto a me. Quel che resta del percorso è il ‘Non rassegnatevi mai’ e deriva dal fatto che Laura, nonostante avesse avuto il via libera a procedere, non ha smesso di combattere anche per tutti noi. Il diritto di autodeterminazione spetta a tutti, contrariamente a quanto il Governo e parte della Chiesa vuole farci credere”. Sono le parole al XXII congresso dell'Associazione Luca Coscioni di Stefano Massoli, marito di Laura Santi, a Orvieto. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sui nuovi obiettivi e le azioni politiche del 2026. “Il percorso è stato lungo e farraginoso, perché si è trattato di aspettare quasi 3 anni, dopo cause e ricorsi di cui non entro in dettaglio e dopo due prenotazioni in Svizzera che sono poi state disdette, in quanto Laura, seppur allo stremo, con sofferenze non più curabili con cure palliative, ogni tanto aveva una risposta positiva e decideva di attendere oltre. A differenza di quello che tanti pensano in riferimento a chi sceglie il percorso di fine-vita – prosegue Massoli – nessuno rifiuta a priori le cure palliative, è importante che questo si sappia. Laura ha festeggiato la vittoria che le ha permesso di fare il fine-vita a casa, accanto a me. Resta la sua testimonianza di caparbietà e di lotta che non verrà mai dimenticata. Tante persone sono vicine a noi e continuano a combattere per questi diritti: questo è il testimone che ci lascia”, ha concluso il marito della giornalista perugina Laura Santi. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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