La tutela degli allevamenti di montagna, ma anche la sicurezza di cittadini e turisti, sono al centro dell’incontro pubblico in programma venerdì 10 ottobre alle 20.30 nella Sala Biblioteca di via Roma,12 a Piazza Brembana. La serata è intitolata “Lupo: è ora di intervenire” ed è organizzata da “Tutela Rurale” Associazione Nazionale per la tutela dell’ambiente e della vita rurali. Al centro dell’incontro la presenza sempre più massiccia di lupi sulle nostre montagne, con innumerevoli episodi di avvistamento e predazione. Ad aprire la serata sarà l’intervento di Giancarlo Bosio (veterinario), che approfondirà il ritorno del lupo e le conseguenze sulla realtà rurale. “Il censimento dell’ISPRA nel 2020 – segnala Giancarlo Bosio – stimava circa 3.300 lupi in Italia, ma già allora diversi studiosi parlavano di sottostima. Con una crescita annua media stimata tra il 15% e il 20%, oggi potremmo realisticamente avere 5.000 – 6.000 lupi, forse più, anche se mancano dati ufficiali aggiornati. La pressione predatoria sui piccoli allevamenti, soprattutto ovicaprini, è, oggettivamente innegabile ma ormai sono colpiti tutte le tipologie di allevamento. Molti allevatori rinunciano: la gestione del pascolo libero è diventata economicamente e psicologicamente insostenibile. Questo porta all’abbandono delle aree marginali, con perdita di presidio del territorio, dissesto idrogeologico, incendi più frequenti. Va sottolineata anche l’inefficacia delle misure “dissuasive”. Le recinzioni elettrificate sono utili solo in contesti limitati, mentre in zone impervie o alpine sono quasi impossibili da installare e mantenere. I cani da guardiania sono storicamente utilizzati, ma in contesti antropizzati (strade, turisti, ciclisti, residenti) possono creare problemi di sicurezza e conflitti legali. A questo si aggiunge il rischio di diffusione di malattie e problemi sanitari indiretti derivanti dall’aumento dei conflitti con animali domestici. La convivenza tra lupo e uomo in Italia non è più in equilibrio. Quello che funzionava 20 anni fa, oggi non regge più”. Un secondo intervento, centrato su rischi per l’incolumità pubblica e impatto sociale, sarà tenuto dal prof. Michele Corti, presidente dell’Associazione Tutela Rurale. Seguirà la relazione dell’avvocato Lorenzo Bertacchi del Gruppo giuridico di Federcaccia riguardo al “declassamento del lupo”, con aspetti giuridici e conseguenze pratiche. Le conclusioni saranno proposte dai consiglieri regionali Pietro Macconi e Jonathan Lobati. La serata è ad ingresso libero, info al numero 328.2162812.
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