Domenico Carpinoni (1566-1658). Arte, fede e devozione popolare, dal 6 dicembre al 3 maggio 2026 | Al MAT di Clusone (BG)

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Dal 6 dicembre 2025 al 3 maggio 2026 il Comune di Clusone e il Museo Arte Tempo (MAT) presentano al pubblico la prima mostra mai dedicata a uno dei protagonisti più significativi della storia artistica locale e bergamasca: Domenico Carpinoni (Clusone 1566 – 1658). Un cospicuo nucleo di opere provenienti da musei, chiese e collezioni private che restituiscono tutta l’importanza dell’artista clusonese attivo tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo.

 

Clusone, 6 dicembre 2025 – Il Comune di Clusone celebra uno dei suoi maestri più illustri con la mostra Domenico Carpinoni (1566-1658). Arte, fede e devozione popolare, a cura di Enrico De Pascale, allestita negli spazi del MAT – Museo Arte Tempo da sabato 6 dicembre 2025 a domenica 3 maggio 2026.

L’esposizione corona il ventennale del museo nella prestigiosa sede di Palazzo Marinoni Barca e si inserisce nel percorso di valorizzazione del patrimonio artistico clusonese. 

Domenico Carpinoni, pittore eccentrico e assai prolifico, è stato un originale interprete della cultura tardo-manierista italiana, profondamente influenzato sia dalla grande pittura veneta cinquecentesca (soprattutto Jacopo Bassano e Paolo Veronese) sia dalla tradizione figurativa mitteleuropea diffusasi in Italia attraverso le stampe di traduzione. La sua produzione sacra si conserva in prevalenza nelle chiese presenti in Val Seriana, in Val Cavallina, lungo la sponda bergamasca del lago d’Iseo, in diverse località della Val Camonica oltre che in importanti musei italiani e stranieri, come la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, i Musei Civici di Treviso, la Galleria Estense di Modena, il Museo Diocesano “Adriano Bernareggi” di Bergamo, il Museo Nazionale di Varsavia, il North Carolina Museum of Art di Raleigh (Stati Uniti).

Il progetto espositivo offre l’occasione di scoprire per la prima volta da vicino l’originale cifra stilistica dell’artista e di approfondirne la complessa formazione culturale attraverso un itinerario che presenta tredici opere nei locali del MAT e due stampe e altre sei nella loro ubicazione originale, ossia nella basilica di Santa Maria Assunta, nella chiesa di San Luigi e nel Santuario della Beata Vergine del Paradiso a Clusone.

Ciascuna opera è illustrata e analizzata sotto il profilo storico-artistico e iconografico nel catalogo edito per l’occasione da Lubrina Bramani editore (Bergamo), e curato da Enrico De Pascale e Chiara Bolis, con saggi e schede di Enrico De Pascale, Chiara Bolis, Angelo Loda, Mariolina Olivari, Mino Scandella, Francesco Nezosi e Paolo Plebani.

La nostra città vanta una tradizione secolare che ha dato i natali a intere generazioni di maestri che hanno arricchito le chiese e le piazze della Lombardia. In questo fertile contesto, la figura di Domenico Carpinoni brilla come uno dei massimi esponenti. La sua formazione lo vide probabilmente allievo del grande Palma il Giovane a Venezia, ma Carpinoni scelse, con un gesto di profondo affetto e radicamento, di tornare a Clusone per vivere e lavorare. La sua è una storia di eccellenza locale che ha saputo fondersi con le grandi correnti pittoriche della Serenissima. Questa mostra e il catalogo rappresentano un passo fondamentale per la riscoperta dell’arte di Carpinoni. La sua abilità nel coniugare l’eleganza veneziana con una sensibilità più schietta e montana lo rende una figura cruciale per comprendere l’arte del Seicento in terra bergamasca. Questa iniziativa aggiunge un ulteriore tassello al percorso di valorizzazione degli artisti baradelli svolta dal museo nei suoi vent’anni di attività. Proprio nel dicembre 2005 veniva inaugurata la sua attuale sede di Palazzo Marinoni Barca, che in questi due decenni ha ospitato e celebrato le eccellenze clusonesi nelle sue meravigliose sale. Non poteva mancare Domenico Carpinoni! Spero che queste pagine a lui dedicate possano ispirare non solo gli specialisti, ma anche i visitatori, offrendo una nuova luce sul talento di un artista che ha lasciato un’impronta indelebile”, dichiara Massimo Morstabilini, Sindaco di Clusone.

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