Grone in festa per il nuovo Museo, è intitolato a Pietro Zappella morto nel naufragio dell’Oria

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Una giornata di festa, per ricordare arti e competenze di un tempo, ma anche e soprattutto per onorare, nella casa in cui nacque nel 1921, la memoria dell'artigliere Pietro Giovanni Zappella, morto nel 1944 nel tragico affondamento del piroscafo Oria nel Mar Egeo con oltre 4000 soldati italiani a bordo, destinati ai campi di prigionia per mano tedesca.  È stato inaugurato lunedì 8 dicembre a Grone in Val Cavallina il nuovo “Museo delle Arti e dei Mestieri tra saperi e sapori”, un luogo pensato per custodire e valorizzare la memoria storica del territorio e il patrimonio immateriale delle comunità locali.
Il Museo nasce dall’urgenza di preservare ciò che rischia di scomparire: i gesti, le conoscenze, i mestieri tradizionali che, nel tempo, hanno plasmato l’identità della Val Cavallina e delle sue genti. Uno spazio vivo, non solo espositivo (previste sale riunioni e postazioni smart working) che mira a trasmettere alle nuove generazioni saperi antichi, tecniche artigiane, tradizioni contadine e gastronomiche che rappresentano un tratto distintivo della cultura locale.
A far gli onori di casa, con le note della Fanfara Bersaglieri Baggi di Sorisole, c'era il sindaco Enrico Rodolfo Agazzi e con lui i sindaci della zona e i rappresentanti delle associazioni d'arma, fra cui il cav.Angiolino Zappella, già sindaco in paese, anima dell'intitolazione al soldato della nuova realtà museale e delle attività legate alla memoria dei caduti dell'Oria.
«Luoghi come questo – ha dichiarato l’assessore regionale Paolo Franco nel corso del suo intervento – non sono soltanto musei, ma vere e proprie case della memoria collettiva. Difendono le radici di una comunità, rafforzano il senso di appartenenza e consentono a chi verrà dopo di noi di comprendere la ricchezza dei valori e dei saperi che hanno costruito la storia del territorio».
L’Assessore ha inoltre sottolineato come la collaborazione tra enti locali, realtà associative e Regione Lombardia sia fondamentale per contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi e promuovere progetti culturali capaci di generare comunità, partecipazione e qualità della vita.
«Regione Lombardia – ha aggiunto –  continuerà a sostenere con convinzione progetti che valorizzano il territorio e la sua identità,  perché preservare il passato significa dare forza allo sviluppo delle comunità di domani».
La nipote diretta di Pietro Zappella, Chiara Greco, ha ricordato il sacrificio dello zio e degli altri soldati in una tragedia troppo a lungo dimenticata. "Oggi – ha concluso – zio Pietro è tornato a casa". Nel corso della mattinata ricordato anche Faustino Gardoni, superstite della battaglia di Dogali in Eritrea del 1887: dalla Svizzera sono tornati in paese i familiari, fra i maggiori offerenti di dotazioni del nuovo Museo. Ricordata anche la famiglia Agazzi, conduttrice in paese del mulino e garante dell'antica arte per dare farina alla comunità.
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