Scioiopero alla CAM di Grumello

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Sciopero e presidio riuscito alla CAM di Telgate e Grumello del Monte. Fuori dai cancelli della sede di Grumello, lavoratrici e lavoratori del sito di prodotti per l’infanzia hanno protestato contro la decisione dell’azienda di prodotti per l’infanzia di dismettere la produzione. Purtroppo, era evidente la sensazione di essere arrivati al capolinea: CAM ha dichiarato 57 esuberi e non sembra intenzionata a tornare sui suoi passi.

Abbiamo cercato di discutere per garantire uscite dignitose ai lavoratori con richieste inascoltate su ammortizzatori sociale e ristrutturazione dell’attività produttiva”, dichiarano Vincenzo Zammito, Manuel Carrara e Tsegereda Weldegebral, che per FIM, FIOM e UILM stanno seguendo la vertenza.

Stiamo affrontando il tema degli esuberi perché siano i più dignitosi possibile, con sostegni economici alle famiglie che perderanno il posto di lavoro. Per chi rimarrà nell’azienda il futuro è un incognita: CAM non specifica come procederà, si parla solo della delocalizzazione al di fuori del territorio italiano e di rimanere in attività come struttura di “import- export”, senza progettualità concreta e questo ci preoccupa per le persone che rimarranno”.

Nei prossimi giorni le delegazioni sindacali cercheranno nuovi contatti con la proprietà, per cercare di trovare soluzioni più idonee ai lavoratori, mentre non si escludono nuove forme di mobilitazione.

Oggi a fine manifestazione FIM CISL , FIOM CGIL e UILM UIL hanno comunicato alla proprietà che lo sforzo fatto in termini di incentivo all’esodo è stato giudicato insufficiente da lavoratori e lavoratrici e hanno chiesto alla proprietà un ulteriore impegno in tal senso. La proprietà si è riservata di fare un’ulteriore valutazione e comunicare le proprie intenzioni domani.

La crisi del settore dell’infanzia non può diventare un alibi per scaricare sui lavoratori il costo delle scelte aziendali. Non esiste futuro per l’infanzia senza un futuro dignitoso per chi ha costruito, con le proprie mani, culle, passeggini e seggiolini su cui generazioni di bambini hanno trovato sicurezza e serenità. Per questo – concludono i sindacalisti – chiediamo all’azienda di compiere un ulteriore, necessario atto di responsabilità verso chi ha fatto vivere questa realtà produttiva, sostenendola e portandola avanti con impegno e professionalità”.

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