A Londra sfilata di star per la giustizia, i Clooney agli Albie Awards

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(Adnkronos) –
Una pioggia di stelle ha illuminato Londra, ma questa volta non si trattava solo di cinema e red carpet. George e Amal Clooney hanno accolto oltre 400 ospiti illustri presso il Museo di Storia Naturale per la quarta edizione degli Albie Awards, il premio internazionale che celebra chi si batte per la giustizia, i diritti umani e la libertà di espressione. Per la prima volta l'evento, nato a New York, ha attraversato l'Atlantico. "Era il momento giusto", ha spiegato l'attore statunitense George Clooney. La coppia si trovava già nel Regno Unito per il lancio di una collaborazione tra Amal Clooney e l'Università di Oxford, focalizzata sull'uso dell'intelligenza artificiale per migliorare l'accesso alla giustizia a livello globale. Il tappeto rosso londinese ha visto sfilare nomi del calibro di Meryl Streep, Emma Thompson, Meg Ryan, Jacinda Ardern, Felicity Jones, Isla Fisher, Michaela Jaé Rodriguez e Donatella Versace. Le performance live di John Legend e Brandi Carlile hanno aggiunto ulteriore prestigio a una serata in cui il lusso ha fatto da cornice all'impegno sociale. Ma il vero cuore pulsante degli Albie Awards sono stati gli attivisti e difensori dei diritti umani premiati: tra loro, José Rubén Zamora, giornalista guatemalteco incarcerato per le sue denunce, la gambiana Fatou Baldeh, attivista per i diritti delle donne, e Martin Baron, ex direttore del Washington Post, premiato per il suo contributo alla libertà di stampa. Melinda French Gates è stata anch'essa onorata per il suo impegno filantropico, mentre Darren Walker, presidente della Ford Foundation, ha ricevuto il premio alla carriera. "Questa è una serata di speranza e possibilità", ha dichiarato Walker, riassumendo lo spirito dell'evento. Amal Clooney ha sottolineato come "riconoscere chi lavora per la giustizia, spesso nell'ombra e a rischio della propria vita, sia oggi più necessario che mai". Il premio prende il nome da Albie Sachs, 90 anni, giurista sudafricano e icona della lotta contro l'apartheid, sopravvissuto a un attentato che gli costò un braccio e la vista da un occhio. Presente all'evento insieme alla moglie Vanessa, Sachs ha detto: "Ho passato la vita a combattere il potere, ora mi trovo a essere celebrato: è una contraddizione, ma ci convivo volentieri". Anche per molte celebrità, il richiamo della serata non era soltanto mondano. "È raro partecipare a un evento che celebra chi rischia tutto per un ideale”", ha detto Brandi Carlile, che ha poi scherzato: "Sono qui anche per incontrare Emma Thompson, la mia cotta segreta". L'ex premier neozelandese Jacinda Ardern, veterana degli Albie, ha ricordato come "l'impegno per i diritti non sempre fa notizia, ma resta fondamentale". Il giornalista Martin Baron, lontano dal glamour hollywoodiano, ha sottolineato l'importanza simbolica del riconoscimento: "Questo premio è un messaggio in difesa della libertà di stampa". In un momento storico segnato da crisi globali, repressione della stampa e attacchi ai diritti umani, gli Albie Awards rappresentano un raro connubio tra cultura pop e impegno civile. Lo stesso Clooney lo ha riassunto con un sorriso: "Rispetto a New York, qui a Londra la stampa è più educata. Ma lo spirito è lo stesso: celebrare chi cambia il mondo, spesso senza riflettori". (di Paolo Martini) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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