A Tino Trussardi il Baradello d’Oro: dal dolore alla speranza in Malawi

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Un legame forte tra Clusone e l’Africa, nato dal dolore e diventato speranza per centinaia di persone. È questa la storia di Agostino “Tino” Trussardi, missionario laico che da anni vive in Malawi, al quale l’Amministrazione comunale ha attribuito il **“Baradello d’Oro” 2025**.

Il riconoscimento, istituito per valorizzare chi si distingue per dedizione e altruismo, è stato consegnato durante la festa all’oratorio delle Fiorine, la comunità con cui Trussardi mantiene un rapporto speciale nonostante la distanza. La cerimonia si è svolta alla presenza del sindaco Massimo Morstabilini e dell’intera Giunta, che hanno ricordato come la sua missione sia nata da eventi dolorosi: la perdita del figlio Mauro nel 2003 e della moglie Emilia tre anni dopo. Da quella sofferenza è scaturita la decisione di lasciare l’Italia per stabilirsi a Toleza, nella regione di Balaka, dove ha scelto di dedicarsi agli ultimi.
Nel corso degli anni Tino ha realizzato numerosi progetti: la scuola materna “Chikondi Sukulu ya mkaka”, che accoglie circa 150 bambini, sei scuole di diverso livello, una biblioteca, un centro sanitario, un ostello e persino corsi di formazione professionale. Ha sostenuto cure per bambini malati e favorito l’accesso all’acqua potabile con la perforazione di 180 pozzi. Un impegno che ha trasformato radicalmente la vita di un’intera comunità.
«In Malawi ho trovato la mia rinascita – ha detto emozionato ricevendo il premio –. La povertà è tanta, ma vedere i bambini felici solo perché hanno un pasto è qualcosa che riempie di gioia. Questo riconoscimento è anche vostro, perché siete voi che mi permettete di tornare ogni volta laggiù e continuare la mia missione».
Alla cerimonia era presente anche don Carlo Viscardi, parroco delle Fiorine, che ha voluto sottolineare il valore della testimonianza di Trussardi: «Essere riconosciuti per il bene fatto diventa uno stimolo a continuare, a non arrendersi. Sapere che una comunità, anche lontana, ti sostiene è un segno prezioso».
Come tradizione, il premio è stato accompagnato da un’opera d’arte. Quest’anno Angelo Balduzzi e Gabriele Bassanelli hanno realizzato insieme una scultura raffigurante un uomo circondato da bambini e un palloncino che vola verso l’alto. La pergamena, consegnata insieme all’opera, recita: *«Per aver trasformato il dolore personale in una storia di immenso amore e speranza, migliorando la vita e il futuro di centinaia di persone»*.
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