Anche nel Lario la Legge d’Orientamento ha trasformato,,l’impresa in presidio di innovazione e comunità

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“Anche nelle due province lariane la Legge di orientamento ha rivoluzionato in modo profondo l’agricoltura italiana. Un tempo eravamo considerati semplici produttori di materia prima per l’industria, oggi siamo gli artefici del cibo, riconoscibili con il nostro volto e la nostra azienda dietro ogni prodotto. La Legge di orientamento, come ha ricordato il nostro segretario generale Vincenzo Gesmundo, ha consentito agli agricoltori di diventare protagonisti dell’economia reale, valorizzando il loro ingegno e aprendo le aziende a nuove attività: dall’accoglienza all’educazione, fino ai servizi sociali. È stato un salto di qualità straordinario per tutto il comparto, che ha trasformato l’impresa agricola in un presidio di innovazione, cultura e comunità”. Così Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, a commento del primo giorno di apertura del Villaggio nazionale di Coldiretti al via a Bologna fino a domenica 9: nella città felsinea sono presenti anche i produttori di Coldiretti Como Lecco scesi questa mattina dalle due province lariane “coprotagonisti di una festa – ha aggiunto Trezzi – che celebra la vitalità sociale ed economica dell’agricoltura italiana, forza viva e trainante per il futuro del Paese”.

Sul piano economico, il segretario generale di Coldiretti Gesmundo ha ribadito la necessità di tutelare il vero Made in Italy e di garantire trasparenza ai consumatori. “La legge sull’etichettatura obbligatoria – ha ricordato – è un’altra conquista che ci permette di difendere la qualità e l’origine dei nostri prodotti. Ma l’Europa è ancora in ritardo sul principio di reciprocità: le stesse regole sanitarie e ambientali che valgono per chi produce in Italia devono valere anche per chi esporta verso l’Unione Europea. Non è accettabile che i nostri produttori subiscano la concorrenza sleale di chi utilizza sostanze vietate o pratiche non sostenibili”.

Trezzi ricorda anche l’importante passaggio in cui segretario generale ha richiamatoil caso del grano canadese trattato con glifosato, che penalizza i produttori italiani: “Il nostro grano duro, base della vera pasta italiana, è vittima di importazioni da Paesi dove si usano sostanze vietate da noi. In Italia il glifosato è proibito in preraccolta, altrove viene distribuito a tonnellate: è un’ingiustizia che mina il futuro della nostra agricoltura e la sicurezza alimentare dei cittadini”.

“L’agricoltura italiana – ha concluso Trezzi – è la prima al mondo per valore per ettaro e per qualità dei prodotti e il comparto agroalimentare delle due province italiane è un ingranaggio strategico di un sistema più ampio e virtuoso. Questo lo dobbiamo anche all’Europa, ma non a quella burocratica e distante di oggi. Vogliamo tornare all’Europa dei valori, della solidarietà e del lavoro”.

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