(Adnkronos) – “Dopo tutto il tempo trascorso senza un Piano sanitario nazionale, credo che sia giusto, in questo momento, pensarne uno che aggiorni le priorità programmatorie nazionali”. Sono le parole di Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Area sanità e sociale di Regione Veneto, in occasione della presentazione, a Roma, del report ‘La programmazione sanitaria per l’equità’, condotto da Salutequità. “Ci sono 2 elementi che hanno particolare rilevanza – afferma Annicchiarico – Il primo è la condivisione, fra ministero e Regioni, sui contenuti del Piano” perché non sia esclusivamente ‘calato dall'alto’, ma sia partecipato, in ordine ai temi che le Regioni possono aggiungere all'agenda di priorità nazionale. Questa è una condizione, a mio avviso, che rafforza lo spirito di leale collaborazione istituzionale tra Regioni e ministero. Il secondo elemento di grande rilievo, sarà quello di un Piano sanitario che non arrivi nel dettaglio”, impedendo di fatto “alle Regioni l'applicazione dello stesso, con una serie di formalismi che non tengono conto di alcune peculiarità territoriali”. Per l’esperto è inoltre “importante che si lavori sugli standard e sui risultati, ma che si lasci uno spazio per dei modelli organizzativi che le Regioni hanno già saputo dimostrare di saper adottare in modo differenziato, per pervenire obiettivi di equità per i cittadini”.
—salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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