Verrà inaugurata sabato 13 dicembre alle 16:00 al CaMus, Museo Camuno di Breno, la mostra “Popolani, bambocci e scene di genere nelle opere del Museo Camuno”.
“Soggetti bizzarri quelli dei popolani imbruttiti, dei nanetti alle prese con le traversie della vita, dei personaggi isolati e inquieti, del lavoro quotidiano del popolo e delle scenette di genere” spiega Federico Troletti, curatore del Museo di via Garibaldi. “Tanto insoliti che hanno attratto, in ogni epoca, curiosi e collezionisti per i quali, spesso, si è vista una produzione ad hoc, per stimolare, alimentare e rispondere, da un lato, al mercato, dall’altro, anche solo per soddisfare l’occhio dello spettatore. Si tratta perlopiù di soggetti di carattere laico, ambientazioni popolari, ma non mancano scene calate in contesti borghesi La vena profana, ben documentata nella collezione con molte opere, diventa numericamente più preponderante nell’Ottocento, il secolo di nascita dell’erudito camuno, il che dimostrerebbe la sua attenzione alla produzione contemporanea”.
L’esposizione verte su una decina di opere dal Cinquecento fino al Novecento di autori e correnti artistiche diverse. Alcune opere sono mostrate per la prima volta e indagate da studiosi tra i quali Stefano Bosi, Mario Marubbi, Beatrice Bolandrini, Alessandra Pedersoli e Angelo Giorgi.
Dopo il taglio del nastro di sabato pomeriggio, la mostra sarà visitabile, a ingresso gratuito:
dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 12:00, di venerdì dalle 15:00 alle 18:00,
di sabato dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 e di domenica dalle 15:00 alle 18:00 fino al 7 febbraio 2026.
Per informazioni o prenotazioni: telefono 0364/322603 oppure
mail uff.turismo@comune.breno.bs.it.
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