Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, in Valle Camonica per il suo libro “La natura bella delle cose”

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Barbara Nappini, Presidente di Slow Food Italia, in Valle Camonica per il suo libro “La natura bella delle cose”

La presentazione giovedì 13 novembre alle ore 19 presso il Palazzo della Cultura a Breno

Il 13 novembre alle ore 19 a Breno, l’autrice dialoga con Sandra Simonetti, collaboratrice radiofonica, presso il Palazzo della Cultura. A seguire, alle ore 20, un rinfresco a cura di Slow Food Valle Camonica. L’evento è organizzato dalla Condotta Slow Food Valle Camonica in collaborazione con il Comune di Breno, la Comunità Montana di Valle Camonica, il Parco dell’Adamello, l’Associazione Ristoratori di Valle Camonica e il Consorzio Vini IGT Valle Camonica. Alle ore 18.15 l’autrice sarà disponibile per uno spazio interviste

Gualberto Martini, Presidente della Condotta Slow Food di Valle Camonica: “Per la presentazione del libro ‘La natura belle delle cose’ di Barbara Nappini la Condotta Slow Food di Valle Camonica ha invitato tutte le organizzazioni e associazioni territoriali che si occupano di territorio, di ambiente, di agricoltura, di cibo e le scuole professionali di settore, per porre l’attenzione su alcune tematiche importanti per le quali Slow Food è fortemente impegnato: l’alimentazione consapevole, la valorizzazione della cucina locale, la sicurezza e lo spreco alimentare, la salubrità del cibo, la salvaguardia della biodiversità, la sostenibilità dei processi produttivi in agricoltura, la variazione climatica. Temi che la Presidente nazionale di Slow Food Barbara Nappini evidenzia nella sua appassionata narrazione autobiografica.”

Il libro

La natura bella delle cose Slow Food Editore, Collana: Terra Madre

Il libro si potrà acquistare durante la serata

La natura bella delle cose è il saggio-memoir con cui Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, esordisce da autrice. Gli eventi della nostra vita narrano chi siamo e ancora di più chi vogliamo diventare. Quando prendiamo decisioni dirompenti spesso si aprono spazi inaspettati, prima solo lontanamente immaginati. È questo che tra le righe emerge dal libro firmato da Barbara Nappini, un saggio accorato che ci invita all’azione raccontandoci non soltanto quello che nel mondo non funziona ma anche, e soprattutto, gli uomini e le donne che possono rendere la nostra Terra migliore, nella sua bellezza più autentica.

La consapevolezza è chiave di volta nell’essere presenti a sé stessi, nell’analisi di ciò che ci circonda e nelle risposte che siamo in grado di dare. Nella pienezza di una vita (anche) spirituale che è prerogativa di tutti noi e che non implica necessariamente professare una fede religiosa o seguire un culto, ma frequentare e coltivare quella sfera interiore necessaria e potenzialmente ricchissima che riesce a dare profondità all’esistenza compiendo il miracolo di farci percepire l’unicità della nostra stessa più intima sfera e, al contempo, di metterci in connessione con i nostri simili, col vivente, col cosmo. Si legge nella Carta della Terra, articolo 4 del Principio I: «Rispetto e cura per la comunità della vita», «Tutelare i doni e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future». C’è il futuro nella bellezza della Terra, c’è, nel tutelarla, una dichiarazione d’amore per il futuro.

Nelle storie che ha incontrato sul suo cammino e che racconta in questo libro, Barbara Nappini evidenzia perché sia necessario cambiare direzione. Perché non sia più possibile perseverare in un sistema economico-produttivo che genera sofferenza per la nostra Terra Madre, violando i diritti e le libertà di molti popoli. Questo vale su larga scala, trovando però le peggiori contraddizioni nel sistema alimentare globale, ovvero in quel settore primario che, innanzitutto, dovrebbe mirare alla sopravvivenza degli esseri umani, nel pieno rispetto di ogni altra forma di vita.

La bellezza è un motore silenzioso e potente, in grado di riconnetterci con gli altri e con quello che ci circonda: le cose belle sono le azioni quotidiane, solo apparentemente insignificanti, impastare il pane, affrontare realtà dure ma sorprendenti, come salire su una nave che salva vite in mare, discutere sulla potatura degli olivi riconoscendo il valore degli alberi e dei loro frutti, rispondere alla violenza con gesti di pace. Grandi e piccole scelte che ci permettono di restare umani. Una storia, quella di Barbara Nappini, in cui riconoscersi. Tante istanze cui aderire con slancio.

«Con questo libro, Barbara Nappini – attuale presidente di Slow Food Italia – dimostra non solo di rappresentare le gambe con cui l’associazione continua a muoversi e a portare avanti le tante (forse, sempre più) battaglie del buono, pulito e giusto, ma anche, insieme a tutti i collaboratori della Chiocciola, di come l’associazione goda di una nuova “testa”, un pensiero affine e fortemente legato a quello che ci portò, nel 1989, a fondare questo movimento internazionale che oggi si vede rigenerato, rinvigorito e allineato con i tempi in cui viviamo» (dalla prefazione a firma di Carlo Petrini, fondatore Slow Food)

L’autrice

Nata a Firenze, dal 2010 vive nella campagna della bella Valdambra, tra Valdarno di Sopra, Siena e Arezzo. Dopo anni in una multinazionale nel mondo della moda, nel 2010 si trasferisce in un casale in campagna e si appassiona alla permacultura ed in generale alle tecniche agricolturali sperimentali, si misura con l’autoproduzione e fonda l’associazione Il Grano e le Rose. Nel 2012 incontra Slow Food Colli Superiori del Valdarno e scopre “Terra Madre-Salone del Gusto”: da quel momento non sarà più la stessa. Nella Condotta del Valdarno Superiore si occupa di progetti educativi e attività per adulti finché, nel 2014, col Congresso di Riva Del Garda, diventa membro del Comitato Esecutivo Toscana e del Consiglio Nazionale fino al 2018. Partecipa come delegata a Terra Madre Giovani durante Expo 2015, partecipa al Congresso Internazionale di Slow Food in Cina, dal 2016 collabora con l’ufficio educazione come docente nell’ambito del progetto “Orto In Condotta” e “Pensa che Mensa”; è uno dei leaders del progetto Slow Food In Azione nel periodo 2019-2020. Da luglio 2021 è Presidente di Slow Food Italia. È autrice de La natura bella delle cose (Slow Food Editore, 2024).

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