BERGAMO – Sessantasette casi di violenza di genere in appena due settimane. È il bilancio diffuso dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Bergamo, che ha intensificato l’attività di prevenzione e repressione a tutela delle vittime, spesso donne, coinvolte in episodi di maltrattamenti e aggressioni.
Secondo i dati, 44 interventi sono scaturiti da chiamate al 112 NUE, mentre altri 23 sono conseguenza di denunce presentate direttamente nelle Stazioni Carabinieri. In 65 casi su 67 si è proceduto penalmente nei confronti dei presunti responsabili.
Focus sulla Bassa: 34 episodi nella Compagnia di Treviglio
Nella sola Compagnia di Treviglio i militari hanno gestito 23 interventi all’interno di abitazioni private e raccolto 11 denunce-querele da parte di vittime di episodi di violenza domestica, atti persecutori o violazioni di provvedimenti giudiziari.
Arresti e misure cautelari
Diversi gli episodi gravi che hanno portato all’adozione di misure restrittive:
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21 agosto, Romano di Lombardia – Arrestato un 32enne italiano senza fissa dimora, già destinatario di un allontanamento dalla casa familiare e recidivo nella violazione della misura. Dopo l’arresto, il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.
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24 agosto, Seriate – Provvedimento di allontanamento urgente per un 39enne polacco che aveva nuovamente minacciato e aggredito la compagna.
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24 agosto, Bergamo – Arrestato un 49enne albanese per aggressione alla moglie, colpita con calci e pugni. La donna ha riportato dieci giorni di prognosi. L’uomo è stato tradotto in carcere.
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24 agosto, Pumenengo – Arrestato un 51enne italiano già sottoposto a misura di allontanamento dalla ex compagna. Il giudice ha poi disposto il divieto di dimora nel comune.
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30 agosto, Cologno al Serio – Arrestato un ex compagno violento, trovato in possesso di un coltello con lama da 7 cm. Dopo la convalida, il GIP ha disposto il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.
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31 agosto, Treviglio – Arrestato un 20enne marocchino per aver aggredito la sorella con un coltello e danneggiato l’auto di famiglia. Anche in questo caso è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
L’importanza delle segnalazioni
I Carabinieri sottolineano il ruolo fondamentale delle segnalazioni dei cittadini, spesso decisive per prevenire episodi più gravi. Si tratta dei cosiddetti “reati spia” – minacce, ingiurie, violenze psicologiche, atti persecutori e maltrattamenti – che possono rappresentare il preludio a tragedie familiari.
L’attività di contrasto è coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo, che dispone di un pool di magistrati specializzati nella tutela delle fasce deboli. “L’azione sarà incessante e incisiva – sottolineano dall’Arma – per garantire sicurezza e protezione alle donne vittime di violenza”.
Le indagini sono ancora in corso e, come previsto dalla legge, nei confronti degli indagati vige la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
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