Chikungunya, il ‘caso zero’ nel bolognese è importato: nessuna infezione autoctona

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(Adnkronos) –
E' di importazione il caso di infezione 'zero' da Chikungunya nel Comune di Bentivoglio (Bologna). Si tratta di una persona rientrata da un viaggio in una zona a rischio. Anche il primo caso identificato nello stesso Comune, inizialmente considerato autoctono, potrebbe essere quindi riclassificato, avendo individuato la fonte del contagio della zanzara che poi ha punto la persona risultata infetta nei giorni scorsi, pur non avendo viaggiato, come apprende l'Adnkronos Salute dall'Ausl di Bologna che segue la vicenda.  "Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’azienda Usl di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con il Comune di Bentivoglio – sottolinea la Ausl – prosegue con le azioni previste dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, già attivate a seguito del caso confermato di infezione da Chikungunya nel comune di Bentivoglio. Parallelamente, le indagini epidemiologiche hanno permesso di individuare il probabile caso indice, o caso zero, ovvero la prima persona colpita dall’infezione: si tratta di una persona rientrata da un viaggio in una zona a rischio. Questo caso viene quindi classificato come caso importato". "La scoperta del probabile caso indice – aggiunge la Ausl – consente di circoscrivere meglio l’evento e conferma l’efficacia delle attività di monitoraggio già in corso. Le misure di profilassi proseguono nei prossimi giorni – maltempo permettendo – con interventi di disinfestazione mirata nelle aree individuate. Coinvolti anche i medici della medicina territoriale. La Chikungunya è una malattia tipica delle zone tropicali che si trasmette all'uomo attraverso la puntura delle zanzare del genere Aedes tra cui la zanzara tigre. Il virus non si trasmette da persona a persona. Per controllare al meglio l’evento, è importante che la popolazione collabori attivamente seguendo le indicazioni sanitarie e segnalando tempestivamente eventuali sintomi". Dopo un periodo di incubazione variabile fino a un massimo di 12 giorni (in media di 3-7 giorni) – si legge sul siito dell'Istituto Superiore di Sanità – si manifestano improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Il dolore alle articolazioni è spesso debilitante, generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi. Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente, tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Spesso i sintomi nelle persone infette sono lievi e l’infezione può non essere riconosciuta o male interpretata, soprattutto nelle aree in cui è presente la dengue. Occasionalmente sono state segnalate complicanze oculari, neurologiche, cardiache e gastrointestinali. Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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