Da domani 1 settembre entra in vigore il bonus Giorgetti, ministro dell’Economia del Governo Meloni

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Da lunedì 1 settembre 2025 entra in vigore una misura che premia i lavoratori che scelgono di rimanere in servizio nonostante abbiano già maturato i requisiti per la pensione anticipata. Si tratta del cosiddetto bonus Giorgetti, un incentivo che porta a un incremento dello stipendio netto grazie al recupero dei contributi previdenziali normalmente versati all’Inps.

Cos’è il bonus Giorgetti e come funziona
Il bonus è rivolto a tutti i dipendenti del settore privato e pubblico che hanno maturato il diritto alla pensione ma decidono di continuare a lavorare.
In pratica, invece di versare la quota di contributi previdenziali a proprio carico (pari al 9,19% dello stipendio imponibile), questa cifra rimane interamente nella busta paga del lavoratore.
• Dal 1° settembre 2025 lo vedranno i lavoratori del settore privato
• Da novembre 2025 sarà esteso anche ai dipendenti pubblici.
Secondo le stime, nel 2025 potrebbero usufruirne circa 7.000 lavoratori, presentando la domanda direttamente all’Inps.

Quanto aumenta lo stipendio con il bonus Giorgetti
L’incremento varia in base alla retribuzione lorda:
• Con 2.000 euro lordi al mese lo stipendio netto cresce di circa 183,80 euro
• Con 2.500 euro lordi al mese l’aumento è di circa 229,75 euro
Un vantaggio immediato che rende il bonus particolarmente conveniente, soprattutto perché quest’anno l’incentivo è esentasse: non sarà quindi soggetto all’Irpef, come invece accadeva nel 2024.

Vantaggi oggi, pensione ridotta domani
Se da un lato il bonus Giorgetti 2025 garantisce più soldi in busta paga, dall’altro comporta un possibile svantaggio a lungo termine.
Infatti, non versando i contributi previdenziali all’Inps, il montante contributivo del lavoratore non cresce. Questo significa che la pensione futura sarà più bassa rispetto a chi non aderisce all’incentivo
Possono richiedere il bonus Giorgetti:
• i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione anticipata flessibile (62 anni di età e 41 anni di contributi)
• chi ha raggiunto i requisiti per la pensione ordinaria: almeno 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini
La misura richiama l’incentivo introdotto nel 2004 dall’allora ministro del Lavoro Roberto Maroni, che prevedeva un beneficio economico per chi decideva di restare al lavoro oltre i limiti minimi richiesti per la pensione.
(nella foto il ministro dell’Economia Giorgetti)

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