La memoria della storica seggiovia del Monte Farno, dismessa ormai da cinquant’anni, diventa occasione per guardare al futuro e ripensare gli spazi della comunità. Sabato 20 e 27 settembre, a partire dalle ore 14, le Officine Condor di via Ca’ dell’Agro a Gandino ospitano due pomeriggi di “costruzione partecipata”, aperti ai cittadini e inseriti nel progetto “Terre Alte”, promosso dall’Università di Bergamo con il sostegno della Fondazione Cariplo e il coinvolgimento della Provincia di Bergamo e del Comune di Gandino.
L’iniziativa si inserisce nel bando “Montagne in transizione” e ha portato nel corso dell’estate alla dismissione di due piloni dell’ex impianto. Ai partecipanti sarà chiesto di realizzare sedute di arredo urbano che verranno collocate in paese, oltre a un oggetto simbolico in grado di mantenere viva la memoria della seggiovia. “Si tratta – spiega Lucio Bosio di officine Condor – di due occasioni per sporcarsi un po’ le mani in compagnia e contribuire in prima persona alla valorizzazione della Val Gandino”.
Il progetto “Terre Alte” ha un respiro più ampio: studiare le trasformazioni della montagna e in particolare delle aree sciistiche dismesse. Gandino è stato scelto come caso pilota proprio per la sua seggiovia, un tempo punto di collegamento con il Monte Farno. “L’assenza di un dibattito politico attuale – sottolineano i ricercatori – consente di affrontare il tema con neutralità, sviluppando metodologie di ricerca trasferibili ad altre comunità montane che vivono esperienze simili”.
La partecipazione ai laboratori è gratuita, con iscrizione obbligatoria all’Info Point di Gandino (tel. 035.747893) oppure scrivendo a infopoint@comune.gandino.bg.it o info@officinecondor.it.
L’iniziativa si inserisce nel bando “Montagne in transizione” e ha portato nel corso dell’estate alla dismissione di due piloni dell’ex impianto. Ai partecipanti sarà chiesto di realizzare sedute di arredo urbano che verranno collocate in paese, oltre a un oggetto simbolico in grado di mantenere viva la memoria della seggiovia. “Si tratta – spiega Lucio Bosio di officine Condor – di due occasioni per sporcarsi un po’ le mani in compagnia e contribuire in prima persona alla valorizzazione della Val Gandino”.
Il progetto “Terre Alte” ha un respiro più ampio: studiare le trasformazioni della montagna e in particolare delle aree sciistiche dismesse. Gandino è stato scelto come caso pilota proprio per la sua seggiovia, un tempo punto di collegamento con il Monte Farno. “L’assenza di un dibattito politico attuale – sottolineano i ricercatori – consente di affrontare il tema con neutralità, sviluppando metodologie di ricerca trasferibili ad altre comunità montane che vivono esperienze simili”.
La partecipazione ai laboratori è gratuita, con iscrizione obbligatoria all’Info Point di Gandino (tel. 035.747893) oppure scrivendo a infopoint@comune.gandino.bg.it o info@officinecondor.it.
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