FONDAZIONE CREBERG COMPLETA IL RESTAURO DI UN IMPORTANTE DIPINTO DI FRA GALGARIO DELLA COLLEZIONE DI ARTE SACRA SAN MARTINO DI ALZANO LOMBARDO

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(Nella foto uno dei quadri dopo il restauro).

Dopo l’esposizione a Palazzo Creberg, continuano le operazioni di riconsegna di 11 dei 14 dipinti restaurati da Fondazione Creberg nel corso del 2025 a cui si sommano le 3 pale alzanesi di Giambettino Cignaroli, in mostra ad Alzano Lombardo fino al 30 novembre 2025. Il 17 novembre verrà ricollocata alla sua sede di conservazione, il museo di Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo, il peculiare Ritratto di Giovan Battista Caniana, Architetto dipinto da Fra Galgario. Con questo intervento, salgono a 130, dal 2007 ad oggi, le opere recuperate da Fondazione Creberg nell’ambito del Progetto “Grandi Restauri”: dipinti, pale d’altare, predelle, polittici, opere per la devozione privata appartenenti a chiese della Diocesi e a Musei del territorio (per un totale di 169 dipinti, considerando le singole opere componenti i polittici).
IL PITTORE VITTORE GHISLANDI DETTO FRA GALGARIO (Bergamo, 1655 – 1743), si forma a Bergamo presso l’incisore Giacomo Cotta, specializzato in soggetti sacri. Ancora adolescente parte per Venezia e, dopo un breve rientro nella città natale, ritorna in laguna nel 1690 dove fino al 1701 è attestato prima come discepolo del friulano Sebastiano Bombelli, tra i principali ritrattisti del momento ed erede della tradizione barocca veneziana, ed in seguito come pittore autonomo, probabilmente in competizione con lo stesso Bombelli. A Venezia entra come frate laico nel convento di San Francesco da Paola, assumendo il nome di Vittore, ma dopo il ritorno nella città natale viene soprannominato Fra Galgario per la lunga permanenza nel convento bergamasco del Galgario.
L’OPERA OGGETTO DI RESTAURO Ritratto di Giovan Battista Caniana, Architetto Olio su tela, 103 x 76 cm Ad oggi non si conosce quale precisa occasione permise la realizzazione di questo straordinario ritratto conservato ad Alzano Lombardo, ma è noto che l’Architetto soggiornò a lungo nella vivace cittadina bergamasca. Già dal 1691-1692 il Caniana – nato nel 1671 a Romano di Lombardia, proveniente da una famiglia di intagliatori e intarsiatori – collaborò con Andrea Fantoni alla realizzazione degli armadi della seconda sacrestia della Basilica di Alzano contribuendo ad intarsi e riquadratura, sotto la direzione della bottega Fantoni. Anche il disegno del pulpito della Basilica fu eseguito dal Caniana, mentre per la realizzazione di statue e parti marmoree vennero coinvolti i membri della bottega del Fantoni
IL RESTAURO OPERATO DA FONDAZIONE CREBERG Il lungo e delicato intervento è stato eseguito da Fabiana Maurizio, sotto la Direzione di Angelo Loda, funzionario della Soprintendenza di Bergamo. L’opera risultava molto compromessa nella lettura cromatica poiché appesantita da vecchi ritocchi alterati ed una vernice fortemente ingiallita, con diversi sbiancamenti ed opacizzazioni. Durante la pulitura è stato interessante riscoprire l’iter storico e conservativo del dipinto. Dopo la rimozione di tutti i ritocchi e delle vernici – evidenzia la restauratrice – sono emerse stuccature che denotavano che il dipinto fu, in passato, rimpicciolito. Sono infatti chiari i segni della piegatura della tela su un telaio più piccolo e relativi buchi dei chiodi. Fortunatamente il dipinto non fu tagliato, come accadeva spesso, ma solo ripiegato su sé stesso e ciò permise al restauro di Pellicioli di recuperarlo in toto.

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