Fondazione della Comunità Bergamasca guida la seconda fase della coprogettazione W.O.W.

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Dopo i risultati significativi della prima edizione di W.O.W. – Women Orientation and Work, presentati oggi nel seminario ospitato dal Comune di Ciserano, si guarda ora alla seconda fase della coprogettazione territoriale con un nuovo intervento: W.O.W. – Weaving Opportunities With Others. Il progetto nasce dalla collaborazione promossa dalla Fondazione della Comunità Bergamasca con istituzioni, Terzo Settore, scuole, servizi per l’impiego e mondo produttivo nell’ambito della Linea Coprogettazione territoriale 3 sostenuta da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo.
Il nuovo progetto riprende l’acronimo originario per riaffermare una continuità di visione: promuovere l’occupazione femminile, soprattutto tra le donne più fragili, attraverso percorsi personalizzati di orientamento, formazione e inserimento lavorativo.
In continuità con la prima edizione – selezionata dall’ADI Design Index 2025 nella categoria Design per il sociale grazie alla sua capacità di costruire un modello innovativo e replicabile che intreccia welfare, comunità e imprese – il nuovo intervento si rivolge alle donne disoccupate o in condizioni di vulnerabilità di quattro territori della provincia di Bergamo: Dalmine, Isola Bergamasca, Romano di Lombardia e Treviglio.
Per la fase due è previsto un budget di 80 mila euro – grazie ai contributi attesi dai partner territoriali, da Fondazione della Comunità Bergamasca e da Fondazione Cariplo – destinato a consolidare gli elementi più efficaci della sperimentazione precedente. Tra questi, laboratori in azienda e attività formative di gruppo – in collaborazione con Provincia di Bergamo e Confindustria Bergamo –, oltre ad una messa a sistema degli strumenti di raccolta e analisi dei dati con l’obiettivo di avere un Osservatorio comune sul fenomeno del lavoro povero e sugli ostacoli sociali e strutturali che impediscono o rallentano la partecipazione al mercato del lavoro di qualità per molte donne.
Sono previsti, inoltre, 15 nuovi percorsi individualizzati, con la possibilità di coinvolgere anche donne già seguite nella prima fase di progetto. La fase due della coprogettazione si pone l’obiettivo di consolidare i buoni risultati raggiunti in 30 mesi di lavoro garantendo continuità dei percorsi avviati, evitando interruzioni nei nuclei più fragili; sostenendo il lavoro di rete attivato con gli Ambiti territoriali e i Centri per l’Impiego e confermando la logica sussidiaria che integra, non sostituisce le politiche pubbliche.
Dalla prima edizione si conferma anche la rete dei partner: Solco Città Aperta (capofila), Consorzio CUM SORTIS, Mestieri Lombardia, la Provincia di Bergamo, Confindustria Bergamo, gli Ambiti territoriali di Dalmine, Isola Bergamasca, Romano di Lombardia e Treviglio, insieme a numerose aziende che hanno già ospitato tirocini e percorsi formativi.
I RISULTATI DELLA PRIMA EDIZIONE DI W.O.W. – WOMEN ORIENTATION AND WORK
Nato nel 2022 all’interno del Programma di contrasto alla povertà “Linea Co-progettazione territoriale 3” di Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo di Beneficenza di Intesa San Paolo”, W.O.W. è il frutto di un ampio percorso di coprogettazione promosso e coordinato dalla Fondazione della Comunità Bergamasca, in sinergia con istituzioni, enti del Terzo Settore, scuole, servizi per l’impiego e mondo produttivo. Capofila del progetto è Solco Città Aperta con i partner Consorzio CUM SORTIS, Mestieri Lombardia e A.B.F., e una ricca rete di enti composta dalla Provincia di Bergamo, Confindustria Bergamo, CSV Bergamo, gli Ambiti territoriali di Dalmine, Isola Bergamasca, Romano di Lombardia, Treviglio.
La prima fase progettuale, della durata di 30 mesi, ha avuto un budget complessivo di 330 mila euro (di cui 130 mila erogati da Fondazione Cariplo e 200 mila dal Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo) e ha coinvolto ha coinvolto quattro territori della zona sud-occidentale della provincia di Bergamo (Dalmine, Isola Bergamasca, Romano di Lombardia, Treviglio).
I risultati, ad oggi:
  • 124 donne segnalate al progetto, di cui 83 accompagnate attivamente (43 italiane e 81 straniere)
  • 24 donne under 29, 53 tra i 30 e i 39 anni
  • 100 madri, di cui 72 single, e 49 con più di tre figli
  • 42 tirocini lavorativi, 35 corsi di formazione e 24 corsi per la patente
  • 24 assunzioni post tirocinio
  • il 53% delle partecipanti ha avuto accesso per la prima volta a misure di sostegno
  • il 43% dichiara un miglioramento della propria condizione socioeconomica grazie al progetto
  • 4 partner e 7 enti territoriali nella rete operativa
  • 60 enti locali e 25 aziende coinvolti nelle azioni di accompagnamento
  • oltre 5.000 ore di tutoraggio dedicate da 4 tutor.
W.O.W. ha rafforzato la rete dei servizi territoriali, potenziato le opportunità di conciliazione vita-lavoro e promosso un sistema integrato di formazione e occupazione femminile, riducendo gli ostacoli che ancora limitano la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
La Fondazione della Comunità Bergamasca ha avuto un ruolo determinante nella promozione della coprogettazione territoriale, favorendo il dialogo tra istituzioni pubbliche, Terzo Settore e imprese, e accompagnando i soggetti coinvolti nella costruzione di un modello integrato di intervento contro le nuove povertà. Un approccio che ha saputo coniugare innovazione sociale, empowerment femminile e sostenibilità, trasformando la collaborazione in uno strumento concreto di sviluppo inclusivo per le comunità locali.
LE OPINIONI DELLE DONNE: IL VALORE DELL’ESPERIENZA W.O.W.
Un altro elemento che ha guidato la coprogettazione della seconda fase è stato l’ascolto diretto delle partecipanti. Le testimonianze raccolte in fase di valutazione d’impatto del progetto (46 donne hanno risposto a questionari specifici) mostrano un quadro chiaro: per la quasi totalità delle donne W.O.W. è stato un punto di svolta, capace di restituire fiducia, competenze e coraggio.
Le partecipanti descrivono percorsi “utili a tutti i livelli – economico, educativo e lavorativo”, capaci di far riscoprire “la forza e il potere persi dopo essere diventate mamme”. In molte sottolineano il valore dell’accompagnamento personalizzato: c’è chi parla di una vera “rinascita”, chi racconta che il progetto ha dato “più coraggio di cercare lavoro”, chi ne riconosce “l’efficacia concreta” definendolo “il miglior progetto mai realizzato finora”.
Emergono con forza anche gratitudine e riconoscenza verso operatrici e tutor, spesso descritte come figure decisive nel percorso: “un sostegno prezioso”, “una guida costante”, “un aiuto che non smetterò mai di ringraziare”. Non mancano osservazioni più riflessive: “l’aiuto economico è importante, ma non risolve a lungo termine; ciò che serve davvero sono attività che fanno crescere e costruiscono autonomia”.
Accanto alle parole, i dati confermano questa percezione:
  • 9 donne su 10 dichiarano che il progetto è stato determinante per migliorare la propria situazione personale e familiare
  • oltre l’80% valuta positivamente la qualità dell’accompagnamento educativo ricevuto
  • più del 70% afferma di aver acquisito maggiore consapevolezza delle proprie capacità e un coraggio nuovo nell’affrontare la ricerca di un lavoro
  • una quota significativa evidenzia un miglioramento concreto nella gestione della quotidianità, soprattutto per le madri con figli piccoli.
Nel complesso, dalle voci delle donne emerge un messaggio unanime: W.O.W. è percepito come un intervento trasformativo, capace di incidere sulla vita reale e di generare fiducia, dignità e possibilità nuove.

LE DICHIARAZIONI
Giuseppe Guerini, vicepresidente della Fondazione della Comunità Bergamasca: “Questo nuovo passo del progetto WOW arriva in un anno particolarmente significativo per la Fondazione, che celebra i suoi venticinque anni rafforzando il proprio ruolo di infrastruttura sociale del territorio. Il nostro impegno nel contrasto alle povertà ci ha insegnato che le forme di vulnerabilità sono cambiate: oggi riguardano soprattutto il lavoro povero, le difficoltà di conciliazione e le carriere interrotte, che colpiscono in modo particolare le donne, i più giovani, le famiglie fragili. In questo senso WOW rappresenta, per il segmento dell’occupazione femminile, un esempio concreto di filantropia generativa: un modello che non si limita a rispondere ai bisogni, ma punta a creare capacità, autonomia e possibilità nuove, anche grazie al coinvolgimento delle aziende del territorio. Accogliere questa seconda fase significa consolidare un percorso che ha dimostrato la sua efficacia e rinnovare la proiezione della Fondazione verso il futuro, con l’obiettivo di costruire comunità più giuste, coese e inclusive”.
Omar Piazza, presidente Consorzio Solco Città Aperta: “Il Consorzio Solco Città Aperta, in qualità di ente capofila, accoglie con rinnovato slancio la seconda fase del Progetto W.O.W. In coerenza con la nostra sensibilità al tema dell’occupazione femminile e della significativa presenza di donne nella base delle nostre cooperative, questo progetto rappresenta una concreta espressione del nostro impegno per politiche sociali inclusive e l’affermazione di nuovi modelli culturali diffusi sul territorio.  Accogliamo e facciamo nostra la sfida generativa lanciata dalle Fondazioni partner per una filantropia che crea capacità e autonomia, un modello che riteniamo essenziale non solo per i beneficiari, ma che deve essere allargato e diffuso alla società tutta. Questo approccio rafforza in modo determinante la composizione di alleanze nel territorio – tra istituzioni pubbliche, cooperazione sociale e imprese – per contrastare in modo integrato le nuove vulnerabilità, in primis il lavoro povero e le difficoltà di conciliazione vita-lavoro.  Con la nuova fase, rafforziamo l’impegno della rete nel sostenere 15 nuovi percorsi individualizzati e nella creazione dell’Osservatorio comune, garantendo continuità ai percorsi avviati. Il nostro auspicio, supportato dai risultati raggiunti (come le 24 assunzioni post tirocinio), è che questo rilancio sia la premessa concreta per una assunzione e stabilizzazione definitiva di queste politiche di attenzione all’occupazione femminile e al contrasto alle nuove povertà in seno alle agende di tutti gli attori istituzionali”.
Fabio Loda, presidente Mestieri Lombardia “La seconda fase del progetto W.O.W. rappresenta un’opportunità preziosa per consolidare un lavoro sinergico avviato in questi anni accanto alle donne che vivono condizioni di fragilità. Il nostro ruolo nei percorsi di orientamento e accompagnamento al lavoro si fonda sulla convinzione che l’inclusione lavorativa sia uno dei fattori più potenti di emancipazione personale e di rafforzamento della comunità. I risultati raggiunti dimostrano che, quando si instaura una collaborazione con una visione comune, è possibile rimuovere ostacoli che per molte donne sembravano insormontabili: precarietà, carichi di cura, percorsi formativi incompleti, ripartenze difficili. Con questa nuova fase vogliamo dare continuità a un modello che non solo accompagna le persone, ma vuole costruire condizioni strutturali di accesso a un lavoro di qualità.”

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