Gaza, “almeno 25 palestinesi uccisi dall’alba”. Hamas replica a Trump

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(Adnkronos) –
Almeno 25 palestinesi sono stati uccisi dall’alba nella Striscia di Gaza in diverse operazioni dell’esercito israeliano, tra cui 13 persone che cercavano aiuti umanitari. Lo riferiscono fonti ospedaliere locali ad Al Jazeera. Secondo l’emittente, l’ultimo attacco è avvenuto nel nord della Striscia, dove numerosi palestinesi sono rimasti feriti mentre si trovavano in coda per ricevere aiuti. Un corrispondente di Al Jazeera in arabo ha parlato di un nuovo attacco contro civili da parte delle forze israeliane nella zona settentrionale dell’enclave. Una bambina di soli sette giorni è morta per malnutrizione all’ospedale Al-Ahli di Gaza City, secondo quanto riferito da una fonte medica ad Al Jazeera. "La causa del decesso è stata la mancanza di latte", ha dichiarato la fonte, denunciando la drammatica carenza di alimenti per neonati nella Striscia. È l’ennesima tragedia legata alla crisi umanitaria in corso: oltre 120 persone sono morte per malnutrizione dall’inizio della guerra, più di 80 delle quali erano bambini o neonati. Poco prima era stato segnalato anche il decesso della piccola Zainab Abu Halib, un'altra vittima della fame che devasta il territorio. Intanto l'esercito israeliano ha ammesso di aver distrutto vaste scorte di cibo e medicinali destinati a Gaza. Secondo l'emittente israeliana Kan – che cita fonti militari israeliane – più di 1.000 camion di aiuti umanitari sono stati deliberatamente distrutti. Le stesse fonti hanno ammesso: “Ci sono migliaia di pacchi rimasti sotto il sole, e se non verranno trasportati a Gaza, saremo costretti a distruggerli”. Nonostante le crescenti pressioni internazionali per facilitare la consegna degli aiuti, le autorità israeliane hanno affermato che la distruzione era dovuta a presunti fallimenti nel “meccanismo di distribuzione degli aiuti” all'interno di Gaza. Nella Striscia di Gaza "quasi una persona su tre non mangia per giorni. La malnutrizione è in forte aumento, con 90.000 donne e bambini che necessitano urgentemente di cure". Lo si legge in una dichiarazione del World Food Program (Programma alimentare mondiale), ufficio delle Nazioni Unite, secondo cui la crisi ha raggiunto "livelli nuovi e impressionanti di disperazione". Un alto dirigente di Hamas ha contestato le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump secondo cui la delegazione del gruppo militante palestinese "non voleva veramente concludere un accordo" per il cessate il fuoco a Gaza. In un messaggio su Telegram, Izzat al-Risheq, membro dell’ufficio politico del movimento, ha affermato che tali affermazioni, così come quelle dell’inviato Usa Steve Witkoff, "non sono in linea con l’andamento del processo negoziale, che stava in realtà registrando progressi". Al-Risheq ha accusato Washington di ignorare "il vero impedimento a qualsiasi accordo, ovvero il governo Netanyahu", sottolineando che "Hamas ha mostrato molta flessibilità nei colloqui" ed è "desiderosa di raggiungere un’intesa complessiva che ponga fine alle sofferenze della nostra popolazione a Gaza". Ha quindi invitato gli Stati Uniti a smettere di "assolvere l’occupazione e fornirle copertura politica e militare per proseguire nella guerra di sterminio e fame".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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