Continua sino al prossimo 26 ottobre ad Alzano Lombardo la mostra “I Colori dell’Anima”, organizzata con il patrocinio di Comune e Pro Loco “Alzano Lombardo Art” presso lo spazio espositivo di via Fantoni,5. La mostra è curata da Giulio Brignoli e si avvale del testo critico di Manuela Marchionni.
“A far da guida – si legge – è lo sguardo di Emma. Non ha ancora un anno e ha occhi attenti, curiosi, sorridenti, propri di chi ha fiducia che ciò che sta per avvenire è bello, è buono, è giusto. Emma ha ragione. Le pitture di suo nonno Marco sono un varco narrativo: la lettura di una contemporaneità, l’espressione di una necessità, la creazione di una memoria. Ciascuna opera (tutte realizzate fra il 2024 e il 2025) è in sé testimonianza e trasmissione di cultura collettiva e vissuto personale. La pittura è materica informale: ci sporge là dove la materia è così gravida di forme, che l’identità si esprime in tutte le forme possibili e tutte le forme possibili esprimono la narrazione di un’identità, di un’ispirazione, di una spiritualità”. Nelle quattro stanze espositive si sviluppano quattro temi: il paesaggio, le processioni, il Cristo sulla croce e la natura risorgiva.
“Quello di Marchesi è un paesaggio di civiltà, se così la possiamo chiamare, un paesaggio dove Marchesi usa per materia prodotti d’intelletto: lo spessore concettuale del testo scritto, l’altezza dello spartito musicale, stoffa di differenti texture e fibre, come a voler intrecciare un “tessuto umano”. Poi il blu. La luna. La luna è una catena di intimità, che si sussurra solo tra chi è in confidente corrispondenza, oppure rimane sospesa come un “Canto notturno d’un pastore errante”. Il paesaggio progressivamente si macchia, lacera la sua definizione perché l’arte di Marco Amadio Marchesi appartiene di giorno in giorno, al proprio tempo e nella realtà di guerra il suo tratto si fa coscienza di umanità, anche rispetto alla tragedia di Gaza”. A far da trait d’union alle prime sale un Notturno con gigli bianchi, un sospendersi rigenerativo che è spesso cifra dell’ispirazione di Marchesi. Nella seconda sala si passa alle processioni, ai ricordi di paese (ovviamente Alzano), ai chierichetti ed agli amici di ieri e di oggi. Il Cristo sulla Croce introduce alla terza stanza, prologo della natura risorgiva che caratterizza l’ambientazione conclusiva. “Marchesi è attratto e astratto nella natura in modo ricorsivo. Ampio respiro di un’apparizione lirica: appaiono le ginestre; non sono disegnate, accadono. In modo istintivo Marchesi le ripete e le ripete. Istintivo è il gesto artistico, l’ispirazione, ma la pittura è studiata, la tecnica è strutturata. Marchesi si allinea alla pittura di Mattioli, ne saggia il metodo, sperimenta, ripropone proprie interpretazioni. E le ginestre si moltiplicano, si reitera il tratto di una natura presente e potente, esterna a noi, noi nonostante.
Nel grezzo tellurico notturno, il giallo non è solo un colore, ma luce. “Siamo di fronte alla resistenza della speranza, che è consolazione, che dà coraggio e testimonia la sfida e il superamento di asperità: il dolore provato può essere rimedio al dolore dell’altro. Da questa ultima sala si può quindi “rimbalzare” e riprendere a ritroso un percorso pittorico di solidarietà, comunità, civiltà, verso la ricomposizione di un paesaggio interiore di valori comuni: I colori dell’anima, appunto, il dono per Emma”.
La mostra è aperta sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Da lunedì a venerdì su prenotazione ai numeri 3387112334 e 3398669418.
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