Nell’ambito del Settenario dell’Addolorata in corso a Gandino nella chiesa del Suffragio, viene proposta sabato 20 settembre alle 20.45 la rappresentazione sacra ” I dolori di Myriam”.
La ‘Madonna Addolorata’ è spesso rappresentata con il cuore trafitto da sette spade, e infatti è detta anche ‘Madonna dei sette dolori’.Questo titolo si basa su alcuni momenti di grande dolore della vita di Maria, descritti in parte nei Vangeli.
L’anno scorso, in occasione del Settenario dell’Addolorata a Gandino, era stata presentata una Lauda in dialetto bergamasco trecentesco, proposta nella chiesa di Santa Maria Nascente, voluta dalla Confraternita del Suffragio nel 1683.
Il testo originale della Lauda, ispirata alla più nota Lauda di Jacopone da Todi, è conservato presso la Biblioteca Angelo Maj di Bergamo. Narra in versi poetici, per nulla sviliti dal dialetto, la passione e morte di Gesù Cristo. Si riferisce quindi agli ultimi tre ‘dolori’ della Madonna: il quinto (Maria ai piedi della croce dove Gesù è crocifisso), il sesto (Maria accoglie nelle sue braccia Gesù morto) e il settimo (Maria vede seppellire Gesù).
“Sabato sera – conferma Emilio Guadagno della Confraternita – completiamo la serie presentandovi i primi quattro dolori”.
Ad intervenire e ad Interpretare il testo di Alessandro Cuppini sarà lo stesso autore con Manuela Gherardi. Gli intermezzi musicali saranno curati dalla violinista Agata Borgato e dall’organista Silvio Tomasini.
Il Settenario si concluderà domenica con la messa solenne in Basilica alle 17.30, seguita da processione e canto dello Stabat Mater.
La ‘Madonna Addolorata’ è spesso rappresentata con il cuore trafitto da sette spade, e infatti è detta anche ‘Madonna dei sette dolori’.Questo titolo si basa su alcuni momenti di grande dolore della vita di Maria, descritti in parte nei Vangeli.
L’anno scorso, in occasione del Settenario dell’Addolorata a Gandino, era stata presentata una Lauda in dialetto bergamasco trecentesco, proposta nella chiesa di Santa Maria Nascente, voluta dalla Confraternita del Suffragio nel 1683.
Il testo originale della Lauda, ispirata alla più nota Lauda di Jacopone da Todi, è conservato presso la Biblioteca Angelo Maj di Bergamo. Narra in versi poetici, per nulla sviliti dal dialetto, la passione e morte di Gesù Cristo. Si riferisce quindi agli ultimi tre ‘dolori’ della Madonna: il quinto (Maria ai piedi della croce dove Gesù è crocifisso), il sesto (Maria accoglie nelle sue braccia Gesù morto) e il settimo (Maria vede seppellire Gesù).
“Sabato sera – conferma Emilio Guadagno della Confraternita – completiamo la serie presentandovi i primi quattro dolori”.
Ad intervenire e ad Interpretare il testo di Alessandro Cuppini sarà lo stesso autore con Manuela Gherardi. Gli intermezzi musicali saranno curati dalla violinista Agata Borgato e dall’organista Silvio Tomasini.
Il Settenario si concluderà domenica con la messa solenne in Basilica alle 17.30, seguita da processione e canto dello Stabat Mater.
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