Una serata densa di emozioni, che ha idealmente unito la Grande Inter degli anni’60 e quella attuale. Lunedì 13 ottobre si è svolta a San Pellegrino la consegna del premio “Angiolino Quarenghi”, riconosciuto “Nobel” della medicina sportiva che è andato al prof. Piero Volpi, responsabile dell’area medica dell’Inter. La serata, tenutasi al ristorante Cà Bigio di San Pellegrino Terme è stata promossa da Panathlon Club BG, Coni Provinciale Orobico e famiglia Quarenghi, in collaborazione con il Comitato Coppa Angelo Quarenghi. Un’occasione per ricordare anche il Centenario della Clinica Quarenghi (fondata nel 1925 dal padre del dottor Angiolino) ed il trentennale dalla nascita del premio che dal 1995 ha visto sfilare in Val Brembana gli esponenti di punta della medicina sportiva mondiale.
“Purtroppo non ho conosciuto personalmente Angelo Quarenghi, – ha dichiarato un emozionato Volpi alla consegna del premio – ma mi sono reso conto di quanto fosse importante il suo lavoro attraverso i calciatori che ha seguito. Uno dei più grandi insegnamenti di Angelo Quarenghi è stato quello di non aver mai lasciato la sua clinica quando lavorava nell’Inter, come ho fatto anche io. Questo ti permette di mantenere il contatto con il paziente ‘normale’, un contatto che poi ti aiuta a curare meglio i campioni. Quarenghi fu uno dei primi medici sportivi a parlare di prevenzione e non di terapia, per lui era infatti importante mantenere un’atleta al meglio della condizione fisica, guidandolo anche ad avere uno stile di vita sano”.
“Avevo due sogni: fare il calciatore e il medico. Sono riuscito a perseguire entrambi – ha ricordato ancora Volpi, che da calciatore professionista negli anni 70-’80’ si è laureato in medicina. – Durante le trasferte studiavo sul bus e riuscii a laurearmi a 27 anni, mentre ancora giocavo. Ma tutto questo sarebbe stato impossibile senza i sacrifici e senza l’aiuto della famiglia. Non ci sono segreti per raggiungere certi obiettivi, solo tanto lavoro, forza e tenacia”. “Proprio come il nostro indimenticato Quarenghi, il prof. Volpi si distingue in eleganza e signorilità, oltre ad essere un medico straordinario dichiara il presidente del Comitato Coppa Angelo Quarenghi, dottor Giampietro Salvi che ha condotto la serata – Con questo premio abbiamo tracciato un ponte ideale tra la Grande Inter e l’Inter attuale, da Quarenghi a Volpi un cerchio che si chiude per continuare la storia della medicina sportiva, sempre nel segno della stessa, grande passione per il calcio”. Volpi è all’Inter da diciassette anni, lo stesso periodo che vide Angelo Quarenghi in neroazzurro dal 1960 al 1977. Intenso il ricordo a lui riservato dalla figlia Michelle anche a nome delle sorelle Annamaria e Paola e quello struggente del dott. Salvi, che ha ricordato le passeggiate notturne sul viale di San Pellegrino, animate dalle visioni del dott.Quarenghi, oggi in molti casi divenute concrete realtà, nella medicina, nella vita sociale e nello sport.
Attorno al prof Piero Volpi si è riunito un “parterre de rois” di campioni dello sport (e della medicina), come il canoista Oreste Perri; i pugili Massimo Bugada e Maurizio Stecca; i ciclisti Ivan Gotti, Paolo Savoldelli, Wladimir Belli, Flavio Giupponi e Claudio Corti; i calciatori Oscar Magoni, Pierluigi Orlandini, Marino Magrin, Adelio Moro, Angelo Zambetti, Omar Mazzilli, Giancarlo Finardi, l’ex arbitro Paolo Casarin, la campionessa di sci ed europarlamentare Lara Magoni, i medici Mario Ireneo Sturla e Rodolfo Tavana (entrambi nell’albo d’oro del premio Quarenghi), il presidente del Panathlon Club Bergamo, Giuseppe Pezzoli, il consigliere regionale Jonathan Lobati, la figlie di Angelo Quarenghi Annamaria, Michèle e Paola, i vertice del calcio bergamasco e regionale, giornalisti ed esponenti del mondo politico, sociale e sportivo della Valle Brembana. Una serata di “sport e famiglia” che resterà negli annali.
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