(Adnkronos) –
Una "persona molto serafica". Così viene descritto dai vicini Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico morto ieri a Milano in circostanze sospette. A trovarlo, già incosciente, è stato uno dei due figli, di 44 anni, nello studio di via Zuretti, con affaccio sul cortile interno dello stabile. Lì i condomini lo incrociavano spesso, seduto a fumare il suo sigaro o al bar all'angolo a prendere il caffè, a volte in compagnia del figlio.
Cordiale con tutti, Rebuzzini era "una presenza storica" nel quartiere, dove ora si dicono "tutti scossi" di fronte all'ipotesi che si sia trattato di omicidio. Ieri, quando verso le 18.40 il figlio lo ha trovato privo di sensi e ha chiamato il 112, in molti si sono affacciati in strada. "Pensavamo avesse avuto un infarto", raccontano il giorno dopo. Sul suo corpo, invece, i medici dell'ospedale Fatebenefratelli, dove il 74enne è morto ieri sera, hanno trovato ecchimosi sospette. L'ipotesi è che Rebuzzini possa essere stato strangolato. Le indagini per omicidio, coordinate dalla pm della procura di Milano Maria Cristina Ria, sono affidate alle squadra mobile. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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