Influenza 2025, stagione “iniziata alla grande”: c’è ancora tempo per vaccinarsi?

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(Adnkronos) – "Ci aspetta una stagione influenzale difficile", scrive su X l'infettivologo Matteo Bassetti. Stagione partita presto e "alla grande", fa notare il virologo Fabrizio Pregliasco.  In Italia, nell'ultima settimana di sorveglianza (10-16 novembre) sono stati registrati "per l'influenza, nella comunità, un tasso di positività in aumento rispetto a quanto registrato nella settimana precedente", secondo il report dell'Iss. I nuovi casi sono "circa 446.483, per un totale di circa 2.185.451 a partire dall'inizio della stagione. L'incidenza più elevata si osserva, come di consueto, nella fascia di età 0-4 anni, con circa 25,7 casi per 1.000 assistiti".  Fra i virus dell'influenza, protagonista della stagione – guardando al panorama internazionale – è l'H3N2, sul quale nelle settimane scorse è arrivato un alert dal Regno Unito, dove l'influenza è partita in anticipo e con un'impennata di casi, e gli esperti hanno intercettato 7 mutazioni proprio in questo ceppo. Il timore espresso dagli studiosi è che l'effetto possa essere una maggiore capacità di circolazione del virus. "E' quello che temiamo", conferma Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio del capoluogo lombardo.  Per quanto riguarda la caratterizzazione dei virus influenzali, "nella comunità è stato rilevato un aumento della percentuale di virus A(H3N2) rispetto alla precedente settimana. Mentre nel flusso ospedaliero è stata rilevata una percentuale simile di virus A(H1N1)pdm09 e A(H3N2). Tuttavia, il numero di test positivi è ancora troppo basso per poter fornire indicazioni sull'andamento della stagione", sottolinea dal canto suo l'Iss.  "L'H1N1 è un virus pericoloso, intanto l'H3N2 ha un nuovo sottoclade emergente (K) che elude l'immunità vaccinale degli anni precedenti: la tua immunità da nuovi vaccini ti aiuterà a non finire in ospedale – sottolinea Bassetti – Dopodiché, l'H5N1 (virus dell’aviaria) è ancora in circolazione e in grado di fare il salto verso la trasmissione da uomo a uomo". Così su X l'infettivologo Matteo Bassetti. "Lavarsi le mani, vaccinarsi e indossare la mascherina quando si è raffreddati e influenzati aiutano a ridurre l'infezione", suggerisce.  "I virus costituiscono sempre una minaccia, ma è cambiato ora da parte nostra l'approccio e modo di osservarli", spiega Alessandro Rossi, presidente Simg, riferendosi alla novità introdotta nella sorveglianza nazionale che non misura più soltanto le sindromi simil-influenzali, ma l'insieme delle infezioni respiratorie acute che includono influenza, Sars-Cov-2, Rsv, rhinovirus, adenovirus e altri patogeni. "Questo ci permette di avere un quadro più reale di ciò che accade nei nostri ambulatori, anche se è meno immediato il confronto con gli anni passati. Possiamo però basarci su quanto avvenuto nei mesi scorsi nell'altro emisfero: Australia, Nuova Zelanda e diversi Paesi asiatici hanno registrato una stagione intensa con una forte pressione sui servizi territoriali, che ci inducono a ribadire l'importanza della prevenzione".  I medici di famiglia invitano quindi a non rinviare la vaccinazione, se non ancora fatta. "Per evitare complicanze è bene vaccinarsi in queste settimane prima di Natale", in particolare chi appartiene ai gruppi più esposti: over 65, persone con patologie croniche, donne in gravidanza, fragili e chi vive in comunità. "Ogni punto percentuale in più di copertura vaccinale significa meno complicanze, meno ricoveri e meno pressione sugli ospedali", ricorda Tecla Mastronuzzi, responsabile macroarea Prevenzione Simg. "La vaccinazione – rimarca – è ancora la misura più efficace per ridurre gli esiti gravi. Inoltre, come negli scorsi anni, raccomandiamo la co-somministrazione con altre vaccinazioni contro Covid-19, pneumococco, virus respiratorio sinciziale e Herpes zoster. Accanto alla vaccinazione, poi, restano utili buone pratiche consolidate: igiene delle mani, attenzione ai luoghi affollati durante le settimane di massima circolazione virale, rispetto delle norme igieniche di base se si hanno tosse o raffreddore". "La vaccinazione dà una protezione dopo 10 giorni dal momento dell'esecuzione. Direi che siamo in tempo a vaccinarci, anche perché il grosso temiamo che debba ancora venire. Quindi ben venga la vaccinazione, che può proseguire fino a oltre la metà di dicembre e anche di più, ma ovviamente con una riduzione in termini di vantaggio di protezione", conclude Pregliasco.  
—cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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