(Adnkronos) – I rapporti con la Francia, ma anche la posizione degli Emirati Arabi Uniti e molto altro è in ballo nello "stand by" annunciato da Benjamin Netanyahu riguardo la sua risposta alla decisione di alcuni Paesi, guidati dalla Francia, di riconoscere lo Stato di Palestina. Il premier israeliano si trova tra il pressing dei suoi ministri e anche del suo partito e, sintetizza il Wall Street Journal, rischierebbe di inimicarsi o almeno irritare il mondo arabo e Donald Trump andando avanti con la minacciata annessione della Cisgiordania, che si tratti di una sua parte o di tutto il territorio. Potrebbero finire nel nulla anni di lavoro per normalizzare le relazioni di Israele con il mondo arabo, a cominciare dagli Accordi di Abramo, cari a Trump, con cui Israele sospese i piani di annessione di parte della Cisgiordania come condizione per arrivare a un'intesa con gli Emirati. L'annessione è considerata una linea rossa dai Paesi arabi e, dicono funzionari del mondo arabo, i loro governi hanno messo in guardia Israele, con messaggi diplomatici privati, dalle conseguenze di un'annessione, totale o parziale. In assenza di un'annessione, dicono gli analisti, Israele potrebbe adottare misure per mettere ulteriormente sotto pressione l'economia palestinese. O, secondo una fonte del Wsj, potrebbe limitare i rapporti consolari con la Francia. Per il giornale, Netanyahu deve valutare se valga la pena danneggiare i rapporti con il mondo arabo e potenzialmente con gli Usa ponendo definitivamente fine alle speranze e al sogno dei palestinesi di avere un loro stato. Sotto la guida di Netanyahu, Israele ha costantemente ampliato la costruzione di insediamenti in Cisgiordania. Il premier "deve continuare a placare la sua base e parlare di annessione è il modo per farlo", ha detto Josh Krasna, ex diplomatico israeliano ora direttore del Forum per la cooperazione regionale con sede in Israele e docente alla New York University. "Ora deve dare seguito alle minacce" o, in caso contrario, "finire per essere visto come qualcuno che non fa" quello che dice, è il ragionamento di Krasna. "Penso gli Emirati abbiano chiarito che qualsiasi passo in merito all'annessione provocherà una crisi tra il mondo arabo e Israele e, soprattutto, sarà un rischio gli Accordi di Abramo", ha osservato Michael Milshtein, ex ufficiale dell'intelligence militare israeliana ed esperto di questioni palestinesi alla Tel Aviv University. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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