La quarta edizione di «Musica Mirabilis» chiude nel segno del successo e della crescita internazionale

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Con la proclamazione e con il concerto dei vincitori del Concorso internazionale «Giovanni Legrenzi» per Ensembles strumentali barocchi, si è conclusa, a Clusone, la quarta edizione di «Musica Mirabilis». Il festival internazionale, dedicato alla riscoperta e alla rivalutazione dell’opera vocale e strumentale di Giovanni Legrenzi, ha confermato e ribadito con autorevolezza il suo ruolo di progetto culturale di riferimento nel panorama musicale italiano ed europeo.

Sei le formazioni in gara, selezionate da una giuria di altissimo profilo artistico, presieduta dal maestro Christophe Rousset, affiancato da Ivana Valotti, Luca Giardini, Alessandro De Marchi e Angelo Foletto. A conquistare il primo posto è stato l’ensemble olandese Il Parrasio (L’Aia, Olanda), seguito dall’Ensemble Itinerantes (Italia-Slovenia) e dal Novaria Ensemble (Novara).

Articolato nelle due sezioni di Canto barocco e per Ensembles srumentali, il Concorso internazionale «Giovanni Legrenzi» si è imposto come uno dei momenti piú significativi dell’intero festival, confermando la sua vocazione formativa e la sua dimensione internazionale. «Un evento coraggioso e necessario – ha dichiarato il maestro Giovanni Acciai, direttore artistico del festival, insieme con Ivana Valotti che abbiamo concepito come una vera officina musicale internazionale, come luogo di formazione e di confronto, nel quale le nuove generazioni di interpreti possono crescere e misurarsi in un contesto di eccellenza. La qualità delle giurie, l’elevato ammontare dei premi in palio e la prospettiva per i vincitori di esibirsi nella prossima stagione concertistica del festival, hanno confermato «Musica Mirabilis» come punto di riferimento ineludibile nel circuito dei grandi eventi musicali europei».

«La chiusura della quarta edizione di Musica Mirabilis dichiara Alessandra Tonsi, Assessore alla cultura del Comune di Clusone – è per Clusone motivo di profondo orgoglio e di gratitudine. Questo festival, che si distingue per la qualità artistica, ha dimostrato ancora una volta quanto la cultura possa essere motore di bellezza e d’inclusione. Il valore del progetto non si esaurisce nella proposta musicale, ma si estende alla sua capacità di generare reti, relazioni e nuove forme di partecipazione. I musicisti ospiti hanno incontrato gli alunni della scuola primaria e della secondaria di primo grado, portando la musica in aula, in un dialogo vivo e coinvolgente. Particolarmente significativa è stata la partecipazione degli ospiti del centro diurno per disabili alle prove aperte. La musica ha dimostrato di poter abbattere ogni barriera e di creare momenti di condivisione autentica. Musica Mirabilis ha valorizzato il patrimonio musicale clusonese, rendendo omaggio a Giovanni Legrenzi nei luoghi che ne custodiscono la memoria e, al tempo stesso, ha contribuito a rafforzare l’identità culturale della nostra Città. Il festival ha avuto anche un impatto turistico significativo, attirando visitatori da tutta la provincia e oltre, affascinati dalla bellezza di Clusone e dalla qualità degli eventi proposti. La crescente notorietà di Musica Mirabilis  presso importanti istituzioni musicali europee e internazionali tra le quali non si può non ricordare REMA (Réseau Européen de Musique Ancienne), EFA (European Festivals Association), Total Baroque Magazine e Early Music America, porta il nome di Clusone nel mondo. Ringrazio con sincera riconoscenza tutti coloro che hanno reso possibile questa edizione: la direzione artistica, gli artisti, i volontari, le scuole, le associazioni, i cittadini. Musica Mirabilis è la dimostrazione concreta che investire nella cultura significa investire nel futuro, nella coesione sociale e nella crescita del territorio».

 

Accanto al concorso, «Musica Mirabilis» ha riaffermato altresí la sua missione originaria: riscoprire, studiare e restituire alla contemporaneità l’opera di Giovanni Legrenzi, figura capitale del Seicento musicale europeo, ridando nuova vita sonora a pagine musicali rimaste per secoli dimenticate tra i manoscritti degli archivi e delle biblioteche d’Italia e d’Europa. Come ricorda Giovanni Acciai, «dall’epoca nella quale Legrenzi componeva la sua musica (il secolo XVII) a oggi, la scrittura musicale ha mutato il proprio codice: ricostruire quelle partiture ha significato interpretare un linguaggio antico, traducendolo in grafia moderna per renderlo nuovamente accessibile all’ascolto contemporaneo». Il lavoro ha portato alla trascrizione di numerose edizioni a stampa legrenziane, fra le quali è doveroso ricordare l’Opera terza, l’Opera quinta, l’Opera settima, ampie sezioni dell’Opera dodicesima, oltre a composizioni manoscritte inedite per voci e strumenti. Un contributo di alto valore filologico e artistico, che conferma «Musica Mirabilis» come luogo privilegiato di ricerca, di valorizzazione e di interpretazione del patrimonio musicale di Giovanni Legrenzi, restituendo a questo illustre musicista clusonese un ruolo importante nel canone della musica barocca europea.

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