Manovra, arriva nuovo maxi emendamento: risorse per imprese e Tfr

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(Adnkronos) – È arrivato in Commissione Bilancio del Senato il nuovo maxi emendamento del governo alla manovra annunciato ieri sera. Tornano le misure per le imprese che sarebbero dovute confluire in un decreto ad hoc, come le risorse per i crediti d'imposta Transizione 5.0 e Zes, e anche – tra le altre cose – le misure sul Tfr, con l'adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti.  Si allarga la platea delle aziende tenuta a versare il Tfr ai fondi. Secondo il testo, dal 2026 sono tenuti al versamento del contributo anche i datori di lavoro che raggiungono la soglia dimensionale di 50 addetti (meno di 60 limitatamente al periodo 2026-2027, come misura transitoria). Dal 2032 le maglie si ampliano ancora, includendo nell’obbligo di versamento i datori che occupano “un numero pari o superiore a quaranta o che raggiungono, anche negli anni successivi a quello di inizio dell'attività, la soglia dimensionale di quaranta addetti alle proprie dipendenze”.   Torna la misura dall'adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti del settore privato da luglio 2026. A determinare la forma pensionistica collettiva verso cui opera l'adesione – si legge nel testo – sono gli accordi o i contratti collettivi, anche territoriali o aziendali, con la “devoluzione dell'intero Tfr e della contribuzione a carico del datore di lavoro e del lavoratore nella misura definita dagli accordi”, si legge nel testo, secondo cui però la contribuzione a carico del lavoratore “non è obbligatoria nel caso in cui la retribuzione annuale lorda corrisposta dal datore di lavoro risulti inferiore al valore pari all'assegno sociale”. Entro sessanta giorni dalla data di prima assunzione, il lavoratore può comunque scegliere di rinunciare all'adesione automatica.  Vengono rifinanziati gli stanziamenti relativi al Ponte sullo Stretto di Messina, "alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relativi alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024, prevedendo un incremento delle risorse negli anni 2032 e 2033 tali da lasciare inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate".    
—economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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