(Adnkronos) – Uno studio italiano di altissimo profilo scientifico sta per ridefinire gli standard della chirurgia estetica internazionale, in particolare nell'ambito della mastoplastica additiva. La ricerca, firmata dal Prof. Pietro Gentile, associato di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Università di Roma “Tor Vergata”, è stata pubblicata sulla autorevole rivista Aesthetic Plastic Surgery. Si tratta del primo trial clinico randomizzato (EBM Level 1), il massimo livello di evidenza scientifica, che confronta in modo diretto le due tecniche principali per l'aumento del volume del seno: l’inserimento di protesi mammarie e il lipofilling (innesto di grasso autologo). Il lavoro, intitolato “Breast Implants or Lipofilling in Augmentation Mammoplasty? A Randomized, Open-Label, Controlled Trial”, ha analizzato i dati di 185 pazienti con un follow-up clinico esteso fino a quattro anni. Il campione è stato suddiviso in due gruppi: 95 sottoposte a mastoplastica con protesi e 90 trattate con lipofilling.
A 12 mesi dall’intervento, l'analisi ha evidenziato risultati netti: l' 87,5% delle pazienti trattate con protesi ha raggiunto un risultato estetico giudicato "eccellente". Il 70% del gruppo lipofilling ha ottenuto lo stesso giudizio di eccellenza. Tuttavia, il lipofilling ha rivelato vantaggi significativi in termini di naturalezza, armonia del profilo e nella specifica capacità di correggere deformità toraciche preesistenti (come pectus excavatum o carinatum) e asimmetrie mammarie. I risultati dello studio non si limitano a certificare l'efficacia e la sicurezza di entrambe le tecniche, ma impongono un netto cambio di paradigma nel campo della chirurgia estetica, orientandola verso la medicina basata sulle evidenze (evidence-based medicine) e la personalizzazione del trattamento. Come spiegato dal Prof. Gentile: "Il nostro studio dimostra che entrambe le tecniche sono sicure ed efficaci. Le protesi garantiscono una maggiore stabilità volumetrica, mentre il lipofilling permette risultati più naturali e personalizzati. La chiave è scegliere la tecnica in base alle caratteristiche anatomiche della paziente e alle sue aspettative". L'approccio suggerito è, dunque, l'abbandono di procedure standardizzate in favore di un "percorso su misura" che valuti fattori individuali come la forma del torace, le eventuali asimmetrie e, soprattutto, i desideri specifici della paziente. Lo studio italiano si impone così nel panorama scientifico internazionale come un ulteriore e fondamentale passo in avanti verso una chirurgia plastica moderna, sicura e inequivocabilmente guidata dalla scienza.
—tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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