Museo Diocesano di Bergamo, dal 2 novembre ogni prima domenica del mese apertura gratuita dell’Aula Picta

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A partire dal 2 novembre, l’Aula Picta – cuore de ‘il Bernareggi’, il nuovo Museo Diocesano di Bergamo – aprirà gratuitamente al pubblico ogni prima domenica del mese. Situata all’interno dell’antico Palazzo Vescovile in Città Alta, la sala sarà accessibile grazie al sostegno della Fondazione Banca Popolare di Bergamo – Ente Filantropico, che ha finanziato il progetto di restauro con l’obiettivo di restituire questo straordinario patrimonio alla fruizione collettiva. In accordo con la Diocesi di Bergamo, l’ingresso sarà libero per tutti ogni prima domenica del mese, in coincidenza con l’ingresso gratuito che in tali occasioni è riservato ai musei statali. In queste giornate, dalle 10 alle 18, i visitatori potranno accedere all’Aula Picta attraverso la scala riservata da Piazza Duomo, tra la Cappella Colleoni e l’ingresso principale del Museo. La sala è accessibile anche alle persone con disabilità o mobilità ridotta: sarà sufficiente segnalare la necessità di assistenza al personale del Museo.
L’Aula Picta, la sala delle udienze del Vescovo di Bergamo, è un capolavoro unico nel contesto dell’arte lombarda del XIII secolo, per la vivacità cromatica, la varietà narrativa e la ricchezza dei dettagli iconografici degli affreschi ma anche per lo stretto legame tra funzione del luogo e soggetti raffigurati, caratterizzati dal linguaggio simbolico tipico dell’epoca. All’interno procede il restauro delle pareti affrescate, avviato nel mese di gennaio 2025 con termine lavori previsto entro il 2026: per questo, i visitatori che transiteranno all’interno dell’Aula Picta potranno ammirare i dipinti già restaurati e osservare da vicino il lavoro dei restauratori: un’opportunità per conoscere non solo la storia degli affreschi, del Palazzo e del contesto storico-culturale a cui risale, ma anche il percorso di valorizzazione intrapreso da Fondazione Adriano Bernareggi. L’intervento è promosso da Fondazione Adriano Bernareggi e interamente sostenuto da Fondazione Banca Popolare di Bergamo – EF con una donazione di 140 mila euro. La supervisione e la direzione scientifica del cantiere di restauro sono affidate alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia; il restauro è a cura di Villa Restauri di Tiziano Villa, sotto la direzione lavori dell’architetto Giovanni Tortelli dello Studio GTRF di Brescia.
Al centro della sala è possibile ammirare la Pala di San Bernardino di Lorenzo Lotto – Madonna con Gesù Bambino in trono, San Giuseppe, San Bernardino da Siena, San Giovanni Battista, Sant’Antonio abate e angeli –, capolavoro assoluto del genio veneziano del Rinascimento, fino al termine dei lavori di recupero della chiesa di San Bernardino in via Pignolo, da cui l’opera proviene.
Don Davide Rota Conti, direttore Museo Diocesano Adriano Bernareggi: «Da domenica 2 novembre l’Aula Picta aprirà gratuitamente le proprie porte a tutti, ogni prima domenica del mese. La sua storia, la sua architettura e gli straordinari affreschi tardo duecenteschi – che ne fanno il luogo più suggestivo e affascinante dell’antico Palazzo Vescovile di Bergamo – saranno così ancora più accessibili alla collettività, nelle stesse giornate in cui è prevista l’apertura gratuita dei musei statali. Desidero ringraziare Fondazione Banca Popolare di Bergamo – Ente Filantropico per aver reso possibile questa iniziativa e per il sostegno al recupero promosso dalla Diocesi di Bergamo: un lungo e attento percorso di valorizzazione, tuttora in corso, che i visitatori potranno ammirare da vicino».
Armando Santus, presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo – EF: «La possibilità per tutti di ammirare la preziosità dell’Aula Picta è un obiettivo a cui Fondazione Banca Popolare di Bergamo – EF ha puntato con convinzione nel contesto del sostegno al restauro della sala e dei suoi meravigliosi affreschi. Fin dalla sua nascita, nel 1991, la nostra Fondazione sostiene iniziative di conservazione, recupero e valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio, oggi insieme ad Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di offrire a tutta la comunità la possibilità di accedere liberamente alla bellezza, alla memoria e alla tradizione di un’intera comunità. L’apertura gratuita dell’Aula Picta ogni prima domenica del mese va in questa direzione: grazie alle sue peculiari caratteristiche, porterà i visitatori a viaggiare nel Medioevo, aiutandoli così a comprendere le radici storiche, sociali e religiose di Bergamo».
Tutte le informazioni sul Museo Diocesano Adriano Bernareggi di Bergamo sono sul sito ilbernareggi.it
L’AULA PICTA
L’Aula Picta fu la sala delle udienze del Vescovo di Bergamo, un capolavoro dell’ar­te lombarda interamente decorata con affreschi del XIII secolo. A rendere uniche le raffigurazioni di que­sta sala nel contesto del panorama pittorico del Duecento è la loro associazione con la particolare fun­zione del luogo: quando il Vescovo rappresentava la massima autorità spirituale, ma anche politica e giudiziaria della città, l’Aula Picta era un luogo in cui si redigevano e validavano documenti legati a proprietà e possedimenti, in cui si amministrava la giustizia, ma era anche un luogo di incontro, di dialogo tra le corpo­razioni e uno spazio in cui sanare i contrasti tra le diverse fazioni. Il ciclo pittorico accosta scene della vita di Cristo con elementi escatologici (legati, cioè, alla fine dei tempi) e richiami al tema della giustizia attraverso un ampio ricorso al linguaggio simbolico tipico dell’età medievale.
‘IL BERNAREGGI’ – IL NUOVO MUSEO DIOCESANO DI BERGAMO
‘il Bernareggi’, il nuovo Museo Diocesano di Bergamo si trova nel cuore di Città Alta, all’interno dell’antico Palazzo Vescovile. Il Museo Diocesano torna sul colle di San Salvatore, dove fu inaugurata la sua prima sede nel 1961. Su una superficie espositiva di oltre 900 metri quadrati trovano sede circa 70 opere d’arte, distribuite in dieci sale su due piani. Si tratta di dipinti, sculture e oggetti preziosi risalenti ad un periodo che va dal XIV al XX secolo: dalla scultura medievale a Lorenzo Lotto e Andrea Previtali, da Giovan Battista Moroni a Carlo Ceresa ed Evaristo Baschenis (XV-XVIII secolo), fino all’omaggio novecentesco a Manzù e Scorzelli. A queste esposizioni si aggiungono opere provenienti da alcune parrocchie della Diocesi, che saranno esposte temporaneamente, rendendo il nuovo Museo punto di riferimento e luogo di ricomposizione e narrazione del ricco patrimonio artistico custodito nelle chiese del territorio. Oltre alle sale espositive, il Museo offre spazi per conferenze e per attività educative, e una sala multimediale dedicata al racconto dello sviluppo architettonico di piazza Duomo e degli edifici che la circondano. Ma il nuovo Museo è molto più che uno spazio espositivo: si configura come un vero e proprio itinerario storico e geografico dedicato alla Chiesa bergamasca che unisce sin d’ora l’antico Palazzo vescovile (con l’Aula Picta), il Battistero della Cattedrale, i resti dell’antica Cattedrale paleocristiana e, in futuro, anche l’area archeologica del Tempietto romanico di Santa Croce – posto tra il nuovo Museo e la Basilica di Santa Maria Maggiore – dove è in corso una campagna di scavo, condotta dalla Soprintendenza. Chiude idealmente il percorso l’Oratorio di San Lupo situato in via San Tomaso, in Città Bassa, dedicato all’arte contemporanea. Un biglietto unico consente ai visitatori di conoscere tutti questi luoghi, in un viaggio che abbraccia oltre 1700 anni di storia.

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