Nuova vita a Cristo Re

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Lavori in corso per il restauro del monumento di Cristo Re. L’opera, che prevede la pulitura della statua, la sistemazione della chiesa e degli affreschi interni, ha avuto inizio a ottobre e sarà terminata entro la fine dell’anno.

Un intervento da 300mila euro, completamente finanziato dal comune di Bienno, con una parte di contributo dal BIM e di regione Lombardia. I lavori di ristrutturazione sono stati affidati, con un appalto pubblico, a una ditta di Corteno Golgi in collaborazione con un’azienda restauratrice di Brescia. La grande opera di restauro è la prima ufficialmente effettuata dalla costruzione della statua. L’iniziativa è volta a valorizzare e conservare un patrimonio artistico e culturale di indiscusso valore: Cristo Re è una meta di forte attrattiva turistica, conosciuto nell’intera Valcamonica e in tutta Italia.

“Con il passare del tempo gli affreschi interni si erano ammalorati, anche a causa delle infiltrazioni d’ acqua. Oltre alla pulitura della statua abbiamo sistemato il tetto della chiesa e consolidato il campanile che stava cadendo. “commenta Massimo Maugeri, sindaco di Bienno. “Dal punto di vista nostro è sicuramente un motivo di orgoglio. Quello che stiamo cercando di fare è di tenere al meglio la grande quantità architettonica e artistica che abbiamo, per presentare Bienno e la Valcamonica nel modo migliore ai turisti che vengono da fuori “.

La storia La statua di Cristo Re, opera dello scultore darfense Teo Bortolotti, è stata edificata nel 1931 ma la costruzione risale a tre anni prima. L’opera era stata richiesta dall’Azione Cattolica della media Valle Camonica per suggellare i patti Lateranensi. Dopo una discussione sul luogo del posizionamento si è optato per il colle della Maddalena, attuale sito, in quanto baricentrico alla media Valle: l’abbraccio del Cristo è rivolto verso la parte bassa della Valcamonica in segno di accoglienza per il pellegrino che arrivava da fuori.

L’opera era stata inizialmente costruita a Milano, dove lo scultore operava, e trasportata a pezzi fino a Bienno: un trasporto eccezionale per i mezzi dell’epoca, la salita per il colle era al tempo una mulattiera e le enormi parti della statua sono state issate fino alla sommità, dove l’opera era stata assemblata.

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