Oratori, partnership tra Confcooperative Bergamo e Diocesi di Bergamo

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Rilanciare e strutturare ulteriormente una collaborazione stabile e condivisa tra parrocchie e cooperative, al fine di rafforzare l’azione educativa, sociale e comunitaria degli oratori della Diocesi di Bergamo, dando risposte sempre più concrete e aderenti ai bisogni emergenti di bambini, ragazzi e famiglie, con particolare attenzione alle situazioni di fragilità. È quanto previsto dal nuovo Protocollo d’intesa presentato questo pomeriggio alla presenza del vescovo, monsignor Francesco Beschi, nell’ambito del consiglio provinciale dell’associazione, tradizionalmente ospitato a fine anno nelle sale della Curia, in Città Alta.

 

«L’incontro di oggi, nella ricorrenza del Natale, è per me l’occasione per richiamare una storia che mi è cara da tanti anni. La storia del mondo cooperativo e di Confcooperative, in modo speciale: la storia di una cultura che va continuamente alimentata, perché non è quella che respiriamo ogni giorno. È una storia fatta di anni condivisi, di uomini e donne che ho conosciuto e di una cultura che trova solide sorgenti di ispirazione. Nelle parole di Papa Francesco, che ci invita ad avere il coraggio di sognare un’umanità diversa, fondata su fraternità, solidarietà e cooperazione. In quelle di Papa Leone XIV, che ci ricorda come la cooperazione non sia solo generosità, ma richieda criteri capaci di servire davvero i più poveri. E nei richiami della Rerum Novarum e del messaggio per la Giornata della Pace, che indicano nella mitezza la forza di dire la verità senza violenza e di costruire una società civile consapevole. Da queste radici nasce un augurio di speranza che ha bisogno di ragioni e di gioia: servire la vita, soprattutto dove la vita cade, e testimoniare la gioia del Vangelo», afferma monsignor Francesco Beschi.

Come si legge nel protocollo, sottoscritto da Lucio Moioli, presidente di Confcooperative Bergamo, e da don Enrico Minuscoli, rappresentante legale della Diocesi di Bergamo, «scopo principale della collaborazione sarà il supporto al funzionamento dell’Equipe educativa e degli altri gruppi di lavoro attivi in oratorio, al fine di produrre, in modo condiviso, idee, pensieri, attenzioni pedagogiche e pastorali riguardo alle tematiche individuate come più interessanti o rilevanti».

Il riferimento è ad attività animative, ricreative e aggregative, sia nell’ambito delle attività quotidiane e informali che delle proposte strutturate, tra cui il centro ricreativo estivo, sia attraverso iniziative socio-educative e culturali, percorsi di formazione per gli operatori impegnati nelle funzioni sociali ed educative e azioni di supporto e facilitazione nella gestione di luoghi di regia e di confronto.

«Questa collaborazione, ormai storica, si fonda sui principi richiamati dalla Costituzione, che riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità. In coerenza con quanto previsto dalla legge 381/1991, le cooperative sociali perseguono l’interesse generale della comunità, promuovendo la crescita umana e l’integrazione sociale attraverso servizi socio-sanitari ed educativi. Confcooperative Bergamo si ispira ai valori del movimento cooperativo, quali mutualità, solidarietà, democraticità, partecipazione, responsabilità condivisa, spirito comunitario e legame con il territorio. In questo quadro, le nostre cooperative condividono l’obiettivo di sostenere i percorsi di crescita dei ragazzi e la costruzione di una comunità educante, favorendo reti di confronto e collaborazione con gli altri soggetti istituzionali e territoriali», dichiara Lucio Moioli, presidente di Confcooperative Bergamo.

«La Diocesi di Bergamo, insieme alle parrocchie, accompagna da sempre la crescita di bambini, adolescenti e giovani attraverso proposte educative, formative e ricreative ispirate al magistero della Chiesa e alle indicazioni pastorali del Vescovo. In questo percorso l’oratorio rappresenta il cuore della vita educativa della parrocchia. Da oltre un decennio le parrocchie collaborano con le cooperative del territorio, riconoscendone il valore e il contributo offerto in ambito educativo e sociale. Questa sinergia, già consolidata nel tempo, si rafforza oggi con l’obiettivo di qualificare ulteriormente i progetti oratoriani, mettendo in comune competenze ed esperienze per rispondere con maggiore efficacia ai bisogni delle comunità», sottolinea don Cristiano Re, Delegato vescovile per la vita sociale e mondialità e assistente ecclesiastico di Confcooperative Bergamo.

«La sinergia tra Diocesi e Confcooperative, oggi rilanciata, è avviata da oltre 10 anni: attualmente sono oltre 54 progetti sono già attivi in altrettante parrocchie della città e della provincia con l’intervento di oltre una decina di cooperative. Le iniziative sono legate al Cre e all’animazione del periodo estivo, altre sono continue nel tempo e durante l’anno (presenza nel cortile e nell’informalità, progetto adolescenti, spazio compiti…).

Inoltre, otto operatori provenienti dalla cooperazione, da quasi una decina di anni, collaborano con l’Ufficio pastorale dell’età evolutiva, nella facilitazione delle équipe educative nate nelle parrocchie o nelle unità pastorali», sottolinea Cristina Offredi, delegata di Confcooperative Bergamo ai rapporti con la Diocesi.

Il Protocollo istituisce una cabina di regia composta da due rappresentanti dell’Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva della Diocesi di Bergamo, due rappresentanti di Confcooperative Bergamo, referenti per le aree educative e socio-assistenziali, e dall’assistente ecclesiastico di Confcooperative Bergamo.

L’accordo prevede che le cooperative affianchino parrocchie e gruppi di parrocchie nel rafforzamento dell’azione educativa degli oratori, attraverso il supporto alla progettazione pastorale, la formazione continua delle figure coinvolte, la cura e l’attuazione del progetto educativo e il mantenimento del legame tra oratorio e comunità.

Insieme si opererà al fine di costruire alleanze sul territorio e al coordinamento di attività e servizi, dal coinvolgimento dei volontari alla gestione dei rapporti con scuole, pubbliche amministrazioni e reti ecclesiali, fino al supporto alla partecipazione a bandi.

Particolare attenzione sarà dedicata a situazioni di fragilità sociale ed educativa, attraverso la segnalazione dei bisogni emergenti e la progettazione condivisa di interventi a favore di ragazzi e famiglie, in raccordo con le istituzioni locali.

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