BRESCIA – I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica, hanno arrestato tre persone – due bresciani e un veronese – e sequestrato una piantagione indoor di cannabis, oltre a 20 kg di infiorescenze, 2 kg di hashish, 300 grammi di marijuana, 3.800 euro in contanti e 10 telefoni cellulari.
L’operazione è scattata dopo mesi di appostamenti e pedinamenti delle Fiamme Gialle, che hanno notato movimenti sospetti legati a soggetti già noti alle forze dell’ordine. Le indagini hanno portato alla scoperta di un capannone industriale in provincia di Brescia, dotato di un sofisticato sistema di videosorveglianza perimetrale e di oscuramento delle finestre, all’interno del quale era allestita una coltivazione di cannabis su larga scala.
Ulteriori accertamenti hanno consentito di individuare anche un magazzino a Brescia in uso agli stessi indagati e di delineare il ruolo di altri soggetti coinvolti, incaricati della fornitura dei semi e del supporto nella coltivazione.
Le successive perquisizioni hanno portato al sequestro di 952 piante di cannabis, curate grazie a un impianto tecnologico di aspirazione, condizionamento e illuminazione con 262 lampade alogene. Arrestati il titolare del capannone e due suoi stretti collaboratori, poi tradotti nelle case circondariali di Brescia e Verona.
Secondo le stime degli investigatori, una volta essiccata, la piantagione avrebbe potuto produrre circa 95 kg di marijuana, per un valore di mercato di oltre 800.000 euro.
Durante i controlli, con l’ausilio di tecnici delle aziende elettriche, sono stati scoperti anche allacci abusivi alla rete pubblica in entrambe le strutture.
Si ricorda che i provvedimenti sono stati adottati sulla base degli elementi probatori finora raccolti e che, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di innocenza per gli indagati.
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