Social vietati ai minori di 16 anni, Onorato: “Facciamo tornare i ragazzi a giocare”

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(Adnkronos) –
Divieto di utilizzo dei social network per i minori di 16 anni. È questa la proposta dell'assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, per riportare i ragazzi a giocare e a favorire la pratica sportiva. "Ho in mente una proposta di legge d’iniziativa popolare per vietare l’utilizzo dei social finché non compi 16 anni, come in Australia. Tutte le generazioni precedenti alla Gen Z si sono formate giocando. Oggi è un dato di fatto: non si gioca più sotto casa e sempre meno famiglie possono permettersi la pratica sportiva", ha dichiarato l'assessore in una lunga intervista al Corriere dello Sport. "E pensare che abbiamo generazioni di ragazzi che non hanno mai visto l’Italia ai Mondiali di calcio". Oltre al problema educativo e infrastrutturale del Paese, secondo Onorato c'è anche un tema economico. "Se una scuola calcio nelle grandi città costa dai 500 ai 1.200 euro l’anno, fare sport è diventato un lusso. Noi a Roma diamo abbiamo dato i voucher sportivi da 500 euro a oltre 10 mila ragazzi con una famiglia con Isee fino a 40 mila euro. Quest'anno – conclude l’Assessore – abbiamo oltre 13 mila richieste. Se la pratica sportiva è un diritto per tutti come stabilisce la Costituzione, il governo nazionale la dovrebbe garantire in tutta Italia. Con 70 milioni di euro questo diritto diventerebbe realtà. Il resto sono aiuti inutili. Gli italiani non sanno che farsene dei diritti se non possono essere esercitati. Non possono rimanere sulla carta". "Questa iniziativa va nella giusta direzione perché serve una normativa per limitare i danni da utilizzo dei social. Ci sono aspetti di ordine normativo ed educativo che vanno integrati insieme", afferma all’Adnkronos Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, commentando la proposta dell’assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma Capitale. "C’è un grande problema legato al gioco, all’attività fisica e sociale connessa allo sport. L’impatto dei social sui giovani a volte è devastante – aggiunge Bordignon – quindi dobbiamo sostenere l’educazione dei ragazzi affinché sia più strutturata di fronte a questi contesti online".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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