(Adnkronos) – Il sistema Start&Stop nasce con l’obiettivo di ridurre consumi ed emissioni nelle soste brevi, ma tra i conducenti non ha mai convinto del tutto. Molti lo disattivano automaticamente, ritenendolo invasivo e poco utile nella guida quotidiana. Al di là dei gusti personali, diverse officine segnalano come l’utilizzo intensivo di questo dispositivo possa incidere sulla durata di alcuni componenti meccanici, soprattutto nei contesti urbani caratterizzati da continui arresti e ripartenze. Il primo componente ad essere chiamato in causa dal sistema Start&Stop è innanzitutto il motorino di avviamento, chiamato a gestire un numero di cicli molto superiore rispetto al passato. Sebbene i sistemi più recenti siano stati riprogettati per sostenere maggiori sollecitazioni, l’aumento degli avviamenti resta un elemento critico in caso di usura avanzata o manutenzione non corretta. A ciò si aggiunge il funzionamento dell’alternatore intelligente, presente su molte vetture moderne, che viene impiegato per riattivare rapidamente il propulsore variando la fase e sfruttando la stessa cinghia di servizio. Quando l’alternatore è sottoposto a stress continui,il sistema Start&Stop può accentuarne l’usura. La sostituzione di questi elementi, soprattutto nei modelli dotati di generatori avanzati, può comportare costi elevati. Parallelamente, il continuo spegnimento e riaccensione del motore può influire sulla stabilità termica del propulsore, un aspetto rilevante nelle giornate fredde o nei tragitti molto brevi in cui il motore fatica a raggiungere il corretto regime di funzionamento. La riduzione dei consumi, generalmente compresa tra il 5% e il 10%, resta un dato concreto, ma non sempre sufficiente a compensare i potenziali effetti negativi. In particolare, nel traffico intenso in cui il veicolo si arresta ogni pochi secondi, l’intervento costante del sistema può diventare controproducente. Per questo motivo molte officine suggeriscono di valutarne l’attivazione in base al contesto di guida, privilegiando l’utilizzo nei percorsi fluidi e limitandolo nelle situazioni in cui il numero di riavvii risulta eccessivo.
—motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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