Trump-Musk, stretta di mano alla cerimonia per Charlie Kirk

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(Adnkronos) –
Donald Trump e Elon Musk, pace fatta? Il presidente degli Stati Uniti e il magnate, numero 1 di Tesla e SpaceX, si stringono la mano nello stadio di Glendale, in Arizona, durante i funerali di Charlie Kirk. Alla cerimonia in ricordo dell'attivista 31enne, ucciso il 10 settembre nel campus della Utah Valley University, partecipano tutti i principali esponenti dell'amministrazione. C'è anche Musk, che documenta la propria presenza con un tweet. Quando sul palco si presenta Pete Hegseth, segretario alla Difesa, Trump sta parlando con Dana White, il boss della UFC. La sedia alla sinistra del presidente è vuota e lì si accomoda Musk. Il presidente si gira, si accorge della presenza del magnate e gli stringe la mano.  E' il primo significativo momento pubblico di disgelo dopo le polemiche, anche durissime, degli ultimi mesi. Musk, determinante nella campagna elettorale di Trump prima del voto di novembre 2024, ha guidato il Doge – Dipartimento per l'efficienza governativa – apportando drastici tagli alle spese per il funzionamento della macchina federale. Musk ha lasciato il suo incarico a maggio, per tornare ad occuparsi in prima persona delle proprie aziende e in particolare di Tesla, la casa automobilistica che pagato un prezzo rilevante per l'impegno politico del suo fondatore. L'uscita di Musk dalla Casa Bianca ha segnato l'inizio dello scontro con Trump. Il numero 1 di SpaceX ha criticato aspramente la Big Beautiful Bill, la legge di bilancio voluta da Trump e varata dal Congresso: per Musk, il provvedimento porterà ad un'esplosione della spesa pubblica. La tensione tra i due ex amici è cresciuta tra minacce incrociate. Musk ha prospettato la formazione di un nuovo partito, Trump ha più volte accennato all'ipotesi di cancellare i finanziamenti accordati alle aziende di Musk, in particolare a Space X. Il magnate, che in un paio di occasioni ha deragliato con qualche tweet sopra le righe (poi cancellato), ha progressivamente abbassato i toni, ammettendo anche di aver esagerato con alcune uscite, in particolare relativamente alla presunta presenza del nome di Trump nei celeberrimi 'Epstein files', i documenti che conterrebbero i nomi dei 'clienti' del finanziere, fulcro di una rete di traffico sessuale. Ora, dopo mesi di stoccate reciproche, ecco il primo concreto segnale di riavvicinamento, con la stretta di mano in Arizona colta dalle telecamere di Fox News. Un nuovo inizio per i vecchi amici-nemici? —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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