Ucraina, Europa non si fida di Putin. Soldati in campo dopo guerra?

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(Adnkronos) –
L'Europa in campo per l'Ucraina, con l'obiettivo prioritario di assicurare garanzie di sicurezza a Kiev nel caso di accordo con la Russia. La fine della guerra con Vladimir Putin non può prescindere dalla definizione del 'dopo'. Ed è anche questo che i leader europei, nella giornata del 18 agosto, intendono sottolineare nell'incontro con Donald Trump, che alla Casa Bianca riceverà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e poi vedrà la delegazione europea che comprende anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L'Europa, spettatrice del vertice del 15 agosto tra Trump e Putin, punta a recitare un ruolo di primo piano nel complesso percorso negoziale. Il Cremlino sarebbe disposto a fermare la guerra se ottenesse il Donetsk e, di conseguenza, il controllo del Donbass: "Bisogna essere saldi non si possono accettare rivendicazioni territoriali russe che possono minare l'integrita territoriale dell'Ucraina", dice il presidente francese Emmanuel Macron bocciando trattative che non comprendano Kiev: "Le discussioni territoriali sull'Ucraina" non possono essere fatte "senza le autorità ucraine", riferendosi al fatto che si parla di "scambi territoriali, come se fossero già decisi e si aspetti solo il placet di Kiev. C'è solo uno stato che propone una pace che sia una capitolazione dell'Ucraina: la Russia", afferma. No alla "legge del più forte", dice Macron, perché altrimenti "inaugureremo un nuovo ordine internazionale, non più basato sul diritto". "La sicurezza degli europei, e della Francia, dipende da questo" ed è per questo che gli europei devono essere assolutamente presenti "ai prossimi vertici riguardanti l'Ucraina". Per Kiev e per l'Europa è fondamentale creare basi per il futuro dell'Ucraina. "Le garanzie di sicurezza devono essere solide", ripete il presidente francese. "Chiediamo che gli Stati Uniti vengano coinvolti", dice ancora spiegando che gli europei chiederanno a Trump "fino a che punto" sosterrà le garanzie di sicurezza in un quadro che dovrebbe ispirarsi all'articolo 5 della Nato: in caso di aggressione ad un membro dell'Alleanza – di cui l'Ucraina non fa parte – la difesa è responsabilità collettiva. I concetti vengono ribaditi nella nota che viene diffusa dopo la riunione dei membri della Coalizione dei Volenterosi. I leader, con Macron e il premier britannico Keir Starmer in testa, hanno "accolto con favore l'impegno del Presidente Trump a fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina, in cui la Coalizione dei Volenterosi svolgerà un ruolo fondamentale, anche attraverso la Forza Multinazionale per l'Ucraina, tra le altre misure. Hanno ribadito la loro disponibilità a dispiegare una forza una volta cessate le ostilità, per contribuire a proteggere lo spazio aereo e marittimo dell'Ucraina e a ricostruire le forze armate ucraine".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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