Ha preso avvio lunedì 15 dicembre la seconda edizione dell’International Heritage School, promossa dal Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere e dal Dottorato in Landscape Studies for Global and Local Challenges dell’Università degli studi di Bergamo, in collaborazione con l’Heritage International Institute. L’edizione di quest’anno, dal titolo “Transnational Landscapes, Plural Heritage(s) and Communities”, si sviluppa in continuità con la Scuola inaugurale del 2024, durante la quale è stato siglato il protocollo d’intesa tra le due istituzioni per la promozione e la diffusione internazionale dei patrimoni culturali materiali e immateriali.
Il comitato scientifico dell’International Heritage School è composto, per l’Università di Bergamo, da Federica Burini, Alessandra Ghisalberti e Flaminia Nicora, e, per l’Heritage International Institute, da Gianluigi Mastandrea Bonaviri, Sergio Iovino e Andrea Socrati.
La cerimonia di apertura si è svolta presso Palazzo Terzi, con i saluti istituzionali di Flaminia Nicora, Prorettrice con delega all’Internazionalizzazione dell’Università di Bergamo, Raul Calzoni, Direttore del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, e Sergio Iovino, CEO dell’Heritage International Institute e Direttore artistico del Museo virtuale sul patrimonio culturale. A seguire, Alessandra Ghisalberti, Coordinatrice del Dottorato Landscape Studies for Global and Local Challenges, ha introdotto la nuova edizione dell’International Heritage School delineandone finalità, struttura e prospettive di ricerca.
Il programma – che alterna lezioni, dibattiti, attività di public engagement e una visita guidata alla Valle di Astino – riunisce studiose e studiosi di livello internazionale per riflettere sulle trasformazioni dei paesaggi contemporanei, sulle sfide legate ai diritti culturali e sulle forme emergenti di rappresentazione e partecipazione.
La Scuola si articola in cinque sessioni tematiche, dedicate a: paesaggi transnazionali e patrimoni plurali; patrimonio culturale e diritti umani; processi identitari e comunità in movimento; casi di ricerca su paesaggi e comunità transnazionali; patrimoni accessibili e neuroscienze per la partecipazione. Il coinvolgimento di studiosi ed esperti dell’Ateneo e provenienti da università e istituzioni nazionali e internazionali – tra cui Xi’an Jiaotong-Liverpool University, Katmandu University, Museo Statale Tattile Omero e Ministero degli Affari Esteri – evidenzia la dimensione globale dell’iniziativa e l’alto profilo scientifico dei contributi.
La International Heritage School conferma la sua vocazione interdisciplinare attraverso l’integrazione di geografia, diritto, linguistica, studi culturali, psicologia e digital humanities. Il programma include inoltre attività sul campo e project work finalizzati all’analisi critica dei paesaggi culturali di Bergamo, con particolare attenzione alla Valle di Astino, laboratorio territoriale d’innovazione per l’accessibilità e la partecipazione. Particolare rilievo viene inoltre attribuito ai temi dei diritti culturali, dell’accessibilità e della partecipazione delle comunità.
La seconda edizione della International Heritage School proseguirà fino al 18 dicembre 2025 con l’obiettivo di rafforzare competenze critiche e interdisciplinari sui paesaggi e sui patrimoni plurali, stimolare il dialogo tra discipline e territori e consolidare una rete internazionale dedicata alle pratiche innovative di ricerca e valorizzazione dei patrimoni.
Maggiori informazioni e il programma completo dell’International Heritage School sono disponibili sul sito dell’Ateneo: https://www.unibg.it/eventi/international-heritage-school-transnational-landscapes-plural-heritages-and-communities
📲 Ricevi gratis le notizie di Montagne & Paesi sul tuo telefonino!
Iscriviti al nostro canale WhatsApp ufficiale per restare sempre aggiornato su notizie e curiosità dalle valli.
📢 Seguici anche su Telegram!
Unisciti al canale Telegram di Montagne & Paesi per ricevere tutte le news in tempo reale.
